Contaminazione Ogm anche in Svezia: accelerare sulle Linee Guida nazionali

Ricerca e salvaguardia biodiversità per tutelare territorio ed agricoltura

“Prima i “fatti del Friuli” di fine agosto, adesso a breve giro di posta la contaminazione di alcuni campi in Svezia con una patata Ogm illegale: i timori rimangono di allarmante attualità”. Il Coordinatore nazionale per le Politiche Agricole e Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Dario Stefàno si dice preoccupato dai ricorrenti episodi di coltivazione illegale Ogm che “in Italia rischierebbe di avere un effetto devastante per il depauperamento della biodiversità, un patrimonio inestimabile che necessita, al contrario, di essere tutelato e valorizzato. “Dopo la distruzione ad opera di Greenpeace del campo di mais geneticamente modificato a Fanna, in provincia di Pordenone – spiega il coordinatore -, che ha richiamato l’attenzione pubblica sul tema degli Ogm, oggi leggiamo della contaminazione di campi di patata Amflora in Svezia con una patata Ogm, ancora illegale in Europa. Sono solo alcuni degli episodi di cui riusciamo a venire a conoscenza, ma che devono farci riflettere profondamente e indurci a riprendere il confronto nel nostro Paese sul tema delle produzioni geneticamente modificate”. “Restando all’episodio italiano di fine agosto, è opportuno specificare – spiega Stefàno – che la semina del mais è stata effettuata violando il D.Lgs. 24 aprile 2001 n. 212, per il quale la messa in coltura di OGM deve essere autorizzata con decreto interministeriale, previo parere di una commissione tecnica. Erano, dunque, fondate le preoccupazioni che i pollini del mais geneticamente modificato seminato illegalmente potessero “inquinare” altre coltivazioni. Quanto accaduto ieri in Svezia è, purtroppo, una conferma”. “Come Sistema delle Regioni – prosegue l’assessore Stefàno – siamo da tempo impegnati in un confronto con i Ministeri competenti al fine di adottare strumenti che consentano la coesistenza tra colture convenzionali, biologiche e quelle geneticamente modificate. Auspico che sia presto definita un’intesa sulle Linee Guida di coesistenza, fortemente condivise tra il livello nazionale e quello regionale, in un processo che contemperi le differenti istanze e che, nel quadro dei nuovi Orientamenti Comunitari, si allinei alle inderogabili priorità regionali di tutela del territorio e delle produzioni agricole”. “Al contempo, però – sottolinea il coordinatore – va incrementata la Ricerca valorizzando la conoscenza decennale dei nostri Enti di Ricerca pubblici nel campo della genetica. Come pure, è indispensabile rafforzare la conoscenza sulla biodiversità funzionale, che oggi può rappresentare un potente fattore di tutela del territorio. La salvaguardia delle specie autoctone, inoltre, può costituire un valido baluardo per limitare la diffusione degli Ogm”. “Sul piano dei controlli, infine, – conclude l’assessore Stefàno – le Regioni stanno intensificando l’azione sistematica di prevenzione sulle coltivazioni di Ogm prive di autorizzazioni, sollecitando al contempo la Magistratura ad attivarsi in tutti i casi in cui sia necessario. Proprio ai fini del controllo, il Coordinamento delle Regioni sta lavorando alla revisione del Decreto interministeriale riguardante l’attività di vigilanza ai sensi del decreto legislativo 224/2003”.

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