Una società ha fatto ricorso a fatturazioni fittizie riconducibili a prestazioni di pubblicità e sponsorizzazioni mai avvenute
In questi ultimi giorni, i militari della Tenenza di Casarano hanno concluso una verifica fiscale nei confronti di una società del posto operante nel settore tessile da nautica che, nel corso degli anni 2005 e 2006, ha fatto ricorso a fatturazioni “false” riconducibili a prestazioni di pubblicità e sponsorizzazioni di fatto mai avvenute. L’indagine, originata da accertamenti di natura fiscale nei confronti di un’associazione sportiva del nord Italia, che ha come attività l’organizzazione di eventi sportivi e la vendita di spazi pubblicitari nel settore automobilistico, ha consentito di individuare il sistema di frode finalizzato all’evasione delle imposte dirette e dell’Iva, attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni commerciali mai, di fatto, avvenute. Le prestazioni di sponsorizzazione e pubblicità, infatti, si prestano, per le caratteristiche stesse, ad essere di difficile “valorizzazione” ed “individuazione”, specie se ineriscono contesti di significativa visibilità; tale componente, unitamente alla circostanza per la quale la prestazione pubblicitaria viene di sovente resa da enti che beneficiano di significative agevolazioni fiscali (quali, appunto, le Associazioni sportive), rendono particolarmente onerosa la prova della loro eventuale veridicità e/o sovrafatturazione. I finanzieri, attraverso la minuziosa e scrupolosa disamina dell’intero impianto contabile dell’azienda sottoposta a controllo e dopo aver eseguito i relativi riscontri incrociati con l’associazione che aveva emesso le “false” fatture, sono riusciti ad accertare la consistenza dei documenti da ricondurre a prestazioni di pubblicità sportiva mai, di fatto, avvenute tra le parti, con il relativo recupero a tassazione di quando indebitamente dedotto dal reditto, nonchè detratto ai fini dell’Iva. Il titolare della ditta individuale, un 40 enne di Casarano, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per aver esposto nelle dichiarazioni annuali del 2005 e 2006, sia ai fini delle imposte dirette che dell’Iva, costi non veri, originati dall’utilizzo di fatture “false” emesse a suo favore per un importo di circa 70 mila euro. L’attività di verifica fiscale condotta dai militari della Tenenza di Casarano ha altresì consentito di recuperare al fisco un’imposta sul valore aggiunto (Iva), non versata, per un importo complessivo di circa 25 mila euro. Questo servizio si inquadra nel più ampio piano d’azione ordinariamente predisposto dalla Guardia di Finanza e finalizzato ad assicurare la prevenzione e la repressione dei fenomeni di evasione più gravi e maggiormente insidiosi per l’economia nazionale, come appunto il ricorso all’emissione e l’utilizzo di fatture false.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding