Palmariggi. Andrea Epifani in concerto

Intervista al cantautore salentino che domani alle 21.30 terrà un concerto presso il circolo Arci Masseria “La corte” a Palmariggi

Andrea Epifani, vincitore del premio De Andrè 2009, del premio della Critica e del premio per il miglior testo al prestigioso concorso Musicultura 2010, e selezionato fin dal 2006 dal circolo I Sotterranei di Copertino come suo musicista di riferimento per il circuito Real, si esibirà domani, presso il circolo Arci Masseria La corte, in via Case sparse 8, a Palmariggi. Il concerto, promosso dal comitato Provinciale Arci Lecce, premia un cantautore tutto made in Salento. Le sue canzoni, dai toni a volte intimi, a volte dichiaratamente di denuncia sociale, affondano le radici principalmente nella tradizione cantautorale italiana, per rielaborare le cifre stilistiche tipiche della canzone d’autore, tramite nuove linee melodiche e assorbendo spesso influenze musicali varie che vanno dal pop, al tango, al folk. Andrea, come nasce la tua passione per la musica? “Ho cominciato a suonare prima il pianoforte, intorno agli undici anni, e subito dopo la chitarra. Col tempo sono nate le prime canzoni, dal momento che mi è sempre parso naturale esprimere le mie emozioni in musica, spinto anche dall'ascolto dei grandi cantautori italiani e affascinato dalla loro abilità a coniugare parole e musica. Una volta superata (con non molta facilità) la mia ritrosia a far sentire le mie canzoni, ho iniziato a frequentare locali di musica dal vivo e manifestazioni. Ora per me è naturale far sentire la mia musica, mi fa stare bene condividere quello che canto con il pubblico.” Un pubblico che condivide, sei il vincitore dell'ambito premio De Andrè 2009 “Inizialmente non mi sembrava vero! Per me è stato uno dei momenti più importanti, ricevere il Premio direttamente dalle mani di Dori Ghezzi. Inutile dire che De Andrè è un maestro assoluto, in genere nelle serate faccio sempre qualche sua canzone in omaggio al più grande cantautore che l'Italia abbia avuto. Il Premio De Andrè è un titolo importante che sicuramente mi ha dato maggiore visibilità tra il pubblico e tra gli addetti ai lavori.” Ed oltre a De Andrè, hai qualche altro punto di riferimento musicalmente? “In realtà non ho un punto di riferimento univoco che sia trasversale a tutte le mie canzoni. Ascolto di tutto e per carattere assorbo molto, quando qualcosa mi piace la faccio subito mia e poi in maniera naturale entra in quello che scrivo. A parte i vecchi e nuovi cantautori italiani (De Andrè, De Gregori, Bersani, Max Gazzè, Fossati) ascolto anche Bregovic, Gotan Project, solo per farti qualche esempio. Diciamo che il nocciolo duro è la tradizione cantautorale italiana, sebbene poi le mie influenze si allarghino senza precludere alcun genere. Mi piace che ogni mia canzoni risulti in qualche modo diversa dall'altra.” Quanto la tua identità salentina influenza i tuoi suoni e testi? “Dal punto di vista stilistico (mi riferisco a sonorità come la taranta) per ora non ho avuto modo di assorbire nella mia musica le sonorità tipiche del Salento. Il Salento però è terra che ha altro, oltre alla pizzica, è una terra sanguigna, viscerale, vera. Credo che questa visceralità si avverta nei testi che scrivo e che canto. Non è escluso, poi, che non scriverò in futuro qualche canzone in dialetto.” Progetti futuri? “Attualmente sono in una fase di scrittura di nuove canzoni, in quanto spero di poter pubblicare il mio primo album ufficiale (quello che ho fatto è un demo). Alcune canzoni nuove le suonerò proprio domani sera nel circolo Arci di Palmariggi. Purtroppo per ora non ho altre date in Salento, il 20 agosto terrò un concerto a Bisaccia in provincia di Avellino, poi a fine settembre probabilmente sarò ospite in un concorso che si svolge a Roma e a novembre terrò un concerto in un teatro di Parma.”

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