E' sempre in quei momenti che sei con me. Quando non riesco a dormire. Quando non ho voglia di smettere di pensare. Quando ho paura che il sonno mi regali un po' di serenità. Perchè a volte mi nutro di malinconia. Mi aiuta ad apprezzare i momenti belli. E a vederli ancora più colorati. A sentirne i profumi più intensi. A ricordarli, quei profumi, quando fa freddo nel cuore. E' sempre in quei momenti che decido di andare alla finestra. E se c'è qualche stella è oltre le costellazioni che immagino stiano tutte le persone care che non ci sono più. E giocano, parlano, ridono. Vedo mio nonno che gioca con un gattino. O gli amici che mi ripetono le nostre solite frasi. Quelle che non fanno ridere nessuno che non le abbia vissute. E le immagini sono vere. Non muoiono le persone. Non muoiono gli affetti. Non me ne frega niente della morte. E' immortale il ricordo. E' immortale il profumo di una persona. E' immortale, infinito, il calore che il suo Cuore ha lasciato nell'Universo. E' sempre in quei momenti che un brivido sale dalle braccia. Al petto. Non sempre raggiunge gli occhi. Anche se sempre lo vorrei. Lo desidero come un momento liberatorio. Ma la malinconia serve a nutrire l'anima spesso. Serve ad dissodare come la lama tagliente, fredda, dura di un aratro, il terreno dove cresceranno i sogni. Dove germoglieranno le emozioni. Dove fioriranno i sentimenti. E allora sia benedetta la malinconia. E siano benedette le persone che se ne vanno e come ultimo saluto ci regalano la sofferenza di sopravvivere loro. Perchè nella loro eterna saggezza sanno che solo passando attraverso la tristezza la nostra vita potrà essere migliore. E' sempre in quei momenti che una frase, all'improvviso, fa diventare chiari i pensieri. Illumina. E sa già dove guidare le parole. Prima ancora che le si abbia immaginate. Disegni della profondità umana. E' sempre in quei momenti che benedico chi avevo maledetto fino a un attimo prima per avermi lasciato da solo. E' sempre in quei momenti che non trovo la musica giusta. Che mi innamoro del suono dei tasti da cui nascono queste righe scritte per nessuno tra chi le leggerà. Scritte per me che non le rileggerò. Scritte per chi le capirà a modo suo. Scritte per chi le userà per guardare le stelle con occhi diversi domani. Scritte per chi le odierà. Cazzo è vita questa. E non venitemi a raccontare che l'anima vive dopo la morte. Che non c'è niente dopo. O che c'è il paradiso. Non me ne frega niente perchè nessuno muore. Tutti rimangono vivi nella loro vita vissuta. Che ci ha insegnato. Che ha costruito. Che ha amato e odiato. Che ha condiviso. Andare incontro alle persone che si amano. Fondersi con loro. Rimanere per sempre nei loro ricordi. Nella loro mente. Nel loro cuore. Così me la immagino la morte. Il gesto di vita più grande di chi sceglie di vivere con le persone che ama. Per sempre.