Carte di credito clonate, arrestati due bulgari

Conducevano una vita da nababbi. Sono stati bloccati dagli agenti della Squadra Mobile dopo aver prelevato 8.000 euro

Alberghi di lusso, automobili fuoriserie, cene costose e bella vita. I protagonisti di questa storia non sono però star del cinema o facoltosi imprenditori, bensì due cittadini bulgari arrestati in flagranza di reato per indebito utilizzo pluriaggravato di carte di credito falsificate con il metodo della clonazione. I due, Dimitrov Tanev di 28 anni e Kostadinov Anastov di 34, sono stati sorpresi dagli agenti della Squadra Mobile di Lecc, guidati dal dottor Annino Gargano, subito dopo aver prelevato denaro contante pari ad una cifra di ottomila euro. I prelievi erano stati effettuati presso un istituto di credito del capoluogo salentino situato in viale Leopardi, utilizzando quattro carte magnetiche clonate ad ignari titolari di regolari conti correnti. Soldi probabilmente destinati a qualche acquisto costoso o ad una nuova serata all’insegna del divertimento e delle spese folli. Gli uomini della Questura erano già sulle tracce dei truffatori da alcuni giorni, insospettiti dal loro tenore di vita, ne avevano seguito gli spostamenti e identificato le auto su cui i due erano soliti spostarsi. All’interna di una di essa (una lussuosa Jaguar, l’altra è una Bmw serie 3), parcheggiata nei pressi del bancomat dove sono avvenuti gli ultimi prelievi, gli agenti hanno rinvenuto altre 48 carte magnetiche clonate identiche alle precedenti, tutte pronte all’uso e riferibili ad altrettante vittime di questa truffa silente. Nella successiva perquisizione presso la lussuosa camera di un prestigioso albergo di Otranto dove i due alloggiavano, sono stati sequestrati un computer portatile, internet key, chiavette usb e altro materiale utile, con ogni probabilità, alla clonazione delle carte di credito. Toccherà agli uomini della Polizia postale, attraverso l’analisi e l’indagine approfondita del materiale sequestrato, stabilire in che modo e grazie a quali software delle comuni carte magnetiche, utilizzate per ottener sconti in esercizi commerciali, si trasformavano in vere e proprie carte di credito. Saranno le indagini a stabilire ora l'entità della truffa e a risalire ad eventuali complici e al nome delle vittime.

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