Accolto il ricorso della “Fotovoltaico Miggianello Sas” e a Scorrano riprendono i lavori per il parco solare. Pronta la risposta degli ambientalisti di Italia Nostra e Forum Ambiente e Salute
L'impianto fotovoltaico “Masseria Miggianello” della “Fotovoltaico Miggianello Sas”, sito tra i comuni di Botrugno e Scorrano, è stato progettato da Schüco International Italia. La società rende noto che il Consiglio di Stato ha accolto il proprio ricorso contro l’ordinanza del Tar di Lecce dello scorso aprile che, a seguito di un altro ricorso di “Italia Nostra Onlus”, aveva disposto la sospensione dei lavori di costruzione di “Masseria Miggianello”. Lo rende noto, in un comunicato, la stessa società: “la sentenza di merito del Consiglio di Stato è stata emessa con una procedura definitiva in forma semplificata a causa della manifesta fondatezza del ricorso della 'Fotovoltaico Miggianello Sas', alla quale è stato riconosciuto anche il rimborso delle spese legali. La 'Fotovoltaico Miggianello Sas' esprime soddisfazione nei confronti della decisione del Consiglio di Stato che ha dimostrato in maniera chiara e definitiva la liceità dell’autorizzazione unica regionale del giugno 2009 ottenuta a seguito di una procedura di Conferenza di servizi che ha coinvolto amministrazione regionale, provinciale e circa 30 enti. Difatti, secondo la sentenza, l’impianto non era, e non è, da assoggettarsi a Valutazione di Impatto Ambientale in quanto l’azienda si è scrupolosamente attenuta alla normativa vigente al momento della presentazione delle domande, che non richiedeva quel tipo di procedura. La società, danneggiata sia a livello economico per lo stop ai lavori di realizzazione dell’impianto che a livello di immagine per le ingiuste critiche che hanno messo in dubbio negli ultimi mesi la legittimità del progetto e la trasparenza degli iter autorizzativi, riprenderà al più presto i lavori di realizzazione dell’impianto, concepito sin dall’origine con il contributo delle comunità locali al fine di garantire al territorio un progetto di produzione di energia sostenibile nel rispetto dell’ambiente”. Alla ripresa dei lavori prenderanno parte le circa 100 maestranze del territorio occupate per la realizzazione dell’impianto prima dello stop imposto dal Tar di Lecce con l’ordinanza dello scorso gennaio. Il Consiglio di Stato ribalta completamente la sentenza del Tribunale Amministrativo Tar Lecce: ora, o i giudici del Tar sono degli incompetenti o i giudici del Tar difendono principi, valori, interessi del territorio e dei cittadini, mentre quelli del Consiglio di Stato tutelano interessi del tutto differenti! Ma la risposta degli ambientalisti di Italia Nostra non si fa attendere. “Dai primi istanti in cui si è diffusa la notizia e le motivazioni dell’iniqua sentenza del Consiglio di Stato sul mega impianto fotovoltaico di Miggianello (nei feudi di Scorrano-Botrugno in provincia di Lecce), – riferiscono dal direttivo di Italia Nostra – tantissimi liberi salentini o facenti parte dei tanti comitati territoriali sorti nell’emergenza megafotovoltaico e megaeolico, si sono stretti intorno all’associazione Italia Nostra, percependo tutta la carica di ingiustizia contenuta in quella sentenza, e offrendoci il loro materiale appoggiAggiungi un appuntamento per oggio. Tanti i messaggi e le attestazioni di solidarietà. Si è voluto colpire la nostra associazione, condannandola al pagamento di ben 5000 Euro di spese processuali. Ma non ci spaventano”. “E’ chiaro – dice Marcello Seclì, presidente zonale di Italia Nostra – che grande è il fastidio che stiamo dando ai poteri forti, che hanno scelto di fare del Salento la sporca e inquinata landa-colonia energetica d’Italia, dove produrre energia da ogni fonte, dai combustibili fossili, alle rinnovabili in forme industriali e desertificanti, quali il mega-fotovoltaico e il mega-eolico, al nucleare; da qui il tentativo di fiaccare questa nostra iniziativa popolare volta all’affermazione di un principio sacrosanto: “questa nostra Terra va salvata e curata, non svenduta per le royalty dai comuni e dalla Regione, alle ditte, spesso pure esterne, dell’energia!. Se in un territorio si dà il primato alla produzione di energia anziché al turismo e all’agricoltura di qualità, non si sta facendo gli interessi dei cittadini, ma solo gli interessi delle lobby industriali! E’ solo in questa logica che si può interpretare l’ammenda pecuniaria (= risarcimento delle spese processuali), che ci è stata inflitta oggiAggiungi un appuntamento per oggi, in calce ad una sentenza che nega l’evidenza dei fatti e degli intenti, con una retorica che offende la logica di ogni uomo e la giustizia tutta!. La Regione aveva ed ha gli strumenti ed il dovere di capire cosa stava accadendo a Miggianello – dice Donato Saracino, avv. di Italia Nostra – in merito allo strumentale frazionamento cui era stato sottoposto il mega impianto, per eludere leggi e normative, e non l’ha fatto, ma dovrà risponderne nelle sedi opportune, anche alla luce del fatto che quello di Miggianello è un habitus procedurale che stiamo riscontrando in decine di differenti altri casi sempre connessi all’invasione fotovoltaica che stiamo patendo; un habitus illegale riconosciuto dal TAR di Lecce e dalla stessa Corte di Giustizia Europea in numerose sue sentenze. Valuteremo ora l’opportunità di un ricorso in Cassazione, e delle ulteriori vie legali da percorrere per difendere il territorio, prima ancora dei nostri interessi! Anche se le nostre risorse economiche sono praticamente irrisorie, trattandosi di una onlus, – dice Marcello Seclì, presidente zonale di Italia Nostra – non ci spaventiamo, perché sappiamo che siamo nel giusto, e ce lo dimostrano, sopra ogni cosa, le persone innamorate del Salento che nell’emergenza di questi giorni, telefonando continuamente ai nostri centralini, che paiono quelli di un ospedale durante un’epidemia, per informarci dell’apertura di nuovi cantieri di fotovoltaico ovunque, ci chiedono disperate di intervenire e fare qualcosa per evitare questo scempio, che si sta consumando nel più cupo responsabile silenzio di tutte le istituzioni! Lo Stato è assente e il territorio muore sotto le ruspe del fotovoltaico! Ma i salentini non si piegheranno!”. E si fa sentire anche il Forum Ambiente e Salute, la rete di comitati e associazioni per la difesa della natura, della salute e del territorio, nel Salento. “Il fotovoltaico va collocato sui tanti tetti degli edifici moderni; collocarlo a terra è immoralità in territori vivi e verdi quali quelli del Salento e di tutta la Puglia, e dunque non desertici! Quanta meschinità in chi parla di fotovoltaico a terra come fonte di energia pulita, nascondendo che la vendita dei 'certificati verdi', vera fonte di lucro, per questi impianti (sovvenzionati dai nostri stessi incentivi pagati in bolletta da ognuno di noi), alle ditte energetiche da combustibili fossili, come Enel, permettono a queste ultime di continuare ad inquinare in centrali come Cerano, senza dovere ridurre, ma anzi potendo anche incrementare, le loro emissioni in atmosfera di CO2 e dunque di altri inquinati! I 'certificati verdi' acquisiti dalle ditte di mega fotovoltaico e mega eolico sono licenze ad inquinare per le centrali a petrolio, gas fossile e carbone! Un meccanismo perverso che ha trasformato le energie pulite in strumenti di devastazione del paesaggio e distruzione della natura, e di inganno per le masse; un meccanismo che offende la stessa buona filosofia ecologista delle energie rinnovabili, che solo se prodotte con piccoli impianti solari e fotovoltaici diffusi sui tetti possono considerarsi ecocompatibili e fonti di benefici anche economici per le famiglie! I grandi impianti son solo espressione di neocoloniasmo energetico a favore di lobby e grandi gruppi multinazionali!”.
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