E’ in corso una nuova udienza per il giudizio immediato nei confronti di Colitti jr. Saranno ascoltate oggi, alcune figure di riferimento nella vita della baby testimone di Ugento: la maestra di scuola, lo psicologo e il pediatra, che parleranno della personalità della bambina e delle sue condizioni di salute, provando a chiarire i dubbi sui disturbi accusati dalla piccola (mal di pancia) riferiti dalla madre. Intanto, interviene il Comitato civico “Io conto” di Ugento, con un comunicato a cui affida una serie di riflessioni in riferimento alla testimonianza (risalente all’8 luglio) del Sig. Paolo Schiavano resa presso il Tribunale dei Minori di Lecce e alle dichiarazioni di quest’ultimo sulla vita di Peppino Basile e sullo stesso Comitato. “Il processo per l’omicidio Basile sta rivelando una serie di colpi di scena inediti, facendo emergere una situazione sociale Ugentina poco edificante. Il comitato “Io Conto”, nato dall’indignazione di alcuni cittadini per quello che stava emergendo dal battibecco tra Sindaco e Amministrazione contro Don Stefano Rocca, ha cercato ed ha contribuito a riscattare l’immagine poco edificante di Ugento data dai suoi amministratori. Nell’udienza del 8 luglio u.s., presso il Tribunale dei minori di Lecce, presenti due rappresentanti del comitato “Io Conto”, si è assistito ad una testimonianza sconcertante e irriguardevole della dignità degli Ugentini, quella del sig. Paolo Schiavano, alla quale i media hanno dato poca risonanza perché presi da altre testimonianze più attese come quella del parroco don Stefano Rocca e del sig. Fernando Marini, nonno della baby testimone. Dopo le dovute domande di rito, al sig. Schiavano è stato chiesto cosa sapesse in merito alla vita privata del povero Basile e questi senza un minimo di tentennamento ha dichiarato ‘…di sapere con certezza, in quanto se ne parlava in piazza, che Basile aveva una relazione con la madre dell’imputato Vittorio Luigi Colitti‘, per poi subito dopo (incalzato dalle domande del Presidente) dichiarare che …non conosceva il signore che riferiva queste cose e che forse (addirittura!) questo signore non gli è sembrato neanche di Ugento e comunque lui era di spalle e poteva solo sentire e non vedere. Successivamente, le domande che si rivolgevano al sig. Schiavano erano sul comitato ‘Io Conto’; se era a conoscenza dell’esistenza di questo comitato e quali fossero le sue attività. Qui altro colpo di scena: “il comitato è nato intorno alla figura di don Stefano Rocca (vero! Ma soprattutto per quanto in premessa) e come attività si cimenterebbe in’“campagne mediatiche’…… in ‘contrapposizione con l’Amministrazione Comunale’- Ora: è possibile che un personaggio noto alle cronache locali per i suoi ‘fidatissimi’ legami con l’Amministrazione Comunale e la sua tranquilla capacità di presentarsi in qualità di ‘testimone spontaneo’ al processo civile Premio Zeus tra associazione culturale Artas e Comune di Ugento, (dove unico testimone -guarda caso- testimonia in favore del Comune pur facendo parte, fino a poco tempo prima, della stessa associazione culturale) possa avere credito in uno scenario così delicato? Noi abbiamo un legittimo sospetto: cosa c’entra una testimonianza (forse spontanea?) poco rilevante in quanto senza fondamento (dubbio sollevato dal Presidente del Tribunale giudicante) in un processo così importante come l’omicidio Basile?. E ancora di più ci chiediamo: cosa c’entra l’attività del comitato ‘Io Conto’, screditato tra l’altro dallo stesso Schiavano, per le sue ‘attività mediatiche in contrapposizione con l’Amministrazione Comunale e che sposa le idee di don Stefano Rocca’ con il processo Basile? Noi chiediamo pubblicamente che venga chiarita la figura di questo ‘strano’ testimone (poco visto in piazza) nell’omicidio Basile, che già di ombre e dubbi ne ha di suo”.
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