Per il Pdl, il primo cittadino nasconde la commistione tra “De Masi imprenditore e De Masi sindaco per evitare un suo diretto coinvolgimento circa la scadenza del preliminare tra la Italgest e Filanto”
È diventata oggetto di discussione la risposta del sindaco, Ivan De Masi, al presidente del CdA di “Filanto”, Antonio Filograna Sergio, in merito alla questione della centrale a biomasse. Sulle considerazioni del primo cittadino interviene, con un comunicato stampa, la sezione locale del Pdl, definendole “farneticazioni” per “ergesi a paladino della difesa dei più deboli e a difesa del proprio territorio”. Il Pdl ritiene di dover ribadire che “si è in presenza di una vera e propria emergenza dettata dallo stravolgimento della realtà. Il sindaco De Masi vuole ribellarsi a qualsiasi potere forte voglia mettere le mani sulla città di Casarano, considerando, evidentemente, i suoi quotidiani interventi come del tutto necessari e dovuti quando interviene contro coloro che hanno inteso esprimere un giudizio del tutto negativo sulla possibilità di costruire a Casarano la centrale a biomasse della famiglia De Masi”. “Lo fa – prosegue la nota – quando interviene come primo cittadino chiamando i medici di famiglia per 'rimproverare' loro di aver sottoscritto la petizione contro la sua centrale, quando tenta prima di imbonire gli imprenditori della zona industriale per poi catalogarli e possibilmente contrastare le loro attività, lo fa quando interviene sui frati francescani per tentare di impedire lo svolgimento delle varie manifestazioni o per ribadire la bontà della centrale a biomasse tentando invano di imporre le linee di sviluppo della città. E’ questo il ruolo di terzietà che intende il Sindaco?”. L’ultimo intervento, invece, secondo il Pdl, “mira a nascondere la commistione tra De Masi imprenditore e De Masi sindaco nel tentativo di evitare un suo diretto coinvolgimento circa la scadenza del preliminare tra la Italgest ed il gruppo Filanto che, fissava alla data del 28 febbraio 2010 tale scadenza. Ciò era perfettamente nella conoscenza del Sindaco e dei suoi accoliti delegati alle attività produttive e urbanistica – conclude la nota – e che, incuranti di ciò, confidando sulla “disattenzione” di chi è deputato al rilascio di tali autorizzazioni, hanno comunque inviato in conferenza dei servizi della documentazione non rispondente alla realtà. Tutto questo per il bene della città di Casarano!”.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding