Centro anziani a Casarano. Tenuzzo: “Non è uno sfratto”

Intervista a Giulia Tenuzzo, assessore alle politiche giovanili. “Paghiamo cinquantottomila euro annui all’immobiliare Sant’Anna “, dice, sottolineando la necessità di azzerare gli affitti passivi

Nuovo dilemma per l’opinione pubblica casaranese, che dopo l’acceso dibattito “biomasse si, biomasse no”, si trova ancora una volta di fronte ad un bivio. Pomo della discordia: la questione centro anziani. Il centro polivalente infatti, che occupa attualmente i locali di proprietà del Comune, dovrà essere spostato, per questioni di bilancio. Assessore Tenuzzo, il centro anziani di Casarano verrà dunque spostato? “Le esigenze sono quelle di un’amministrazione che sta rivedendo i suoi bilanci e le sue attività. Un affitto passivo che dobbiamo assolutamente azzerare è proprio questo dei servizi sociali, paghiamo infatti cinquantottomila euro annui all’immobiliare Sant’Anna. E l’unico spazio comunale idoneo per questi uffici- purtroppo non abbiamo altra scelta- è proprio l’edificio che attualmente ospita il centro anziani”. Come mai non avete altra scelta, perché proprio il centro anziani? “L’esigenza d’individuare nel centro anziani il futuro spazio per i servizi sociali va nella direzione sia di azzerare gli affitti passivi dell’ente, sia in quella di riorganizzare la mappa organica che abbiamo, riassorbendo del personale. Il centro anziani assorbe, infatti, tre unità che potrebbero, in questo momento essere utilizzate per altro, sarebbe un ulteriore risparmio”. Quali sono nella fattispecie le esigenze dei servizi sociali? “Vorremmo ospitare anche altri enti che lavorano nel territorio provinciale, ad esempio il C.R.F. (centro risorse per le famiglie) che è a Lecce e ha chiesto di essere ospitato come distaccamento, o l’USM (uffici servizi sociali minorili) dell’amministrazione penitenziaria, il CVS, che attualmente ospitiamo qui (presso i servizi sociali) al primo piano, ma vorremmo dargli una sede più adeguata ed ultima esigenza, non per importanza ovviamente, è poter avere i servizi sociali al primo piano per via delle barriere architettoniche ed attualmente non è così”. Gli anziani hanno bocciato alcune proposte, come quella di Palazzo Capozza, in piazza Indipendenza per mancanza di spazi verdi. “Le motivazioni dei loro no sono affettive, io le prendo in considerazione e le ascolto, ma non possono essere la nostra linea guida, abbiamo delle regole da seguire. Vogliamo però dare loro un’alternativa, proprio perché crediamo nell’esistenza e nell’importanza di un centro per gli anziani. Attualmente, infatti, è un “parcheggio”, oltre che una spesa superflua, invece dovrebbe diventare uno spazio di aggregazione e di servizi per la città. Mi piacerebbe fossero coinvolti anche i bambini, magari con l’attivazione di laboratori per insegnare gli antichi mestieri. Si potrebbe anche attivare un cineforum, fare la base dei futuri nonni vigili che stiamo preparando. Non si tratta di uno sfratto, anzi durante i primi mesi del mio incarico ho incontrato gli ospiti della struttura, parlai loro di queste attività, dell’esigenza di un nonno point, che poi di fatto non è mai stato attivato. I servizi sociali meritano di svolgere il loro lavoro con professionalità ed innovazione, stiamo a tale proposito, infatti, attivando dei consultori in via del tutto sperimentale, che saranno posti proprio accanto all’attuale centro anziani. Sviluppare una sinergia logistica in termini di servizi, sarà utile non solo per la nostra città, ma anche per gli altri sei comuni dell’ambito”. I servizi sociali quindi occuperanno molto più spazio rispetto ai locali del centro anziani, che si suddividono attualmente in tre stanze. Come organizzerete gli spazi? “Riusciremo ad adattarci in qualche modo. Dovremmo arrangiarci, poi c’è in programma a livello amministrativo per le organizzazioni sovraterritoriali, quello di organizzarle anche al Cisi (zona industriale di Casarano), che assorbiremo essendoci già accordati con Sviluppo Italia. Ci organizzeremo al Cisi quindi per i coordinamenti istituzionali, per l’ufficio di piano, per il servizio sociale professionale, ma questo in futuro. Per ora la priorità è adeguare quelle che sono le nostre esigenze alla finanziaria”. Ci sono però degli spazi più grandi, palazzi non utilizzati, come l’ex pretura, che ospita alcune associazioni. Perché non spostare lì i servizi sociali? “Perché quel palazzo, come anche altri, sono in vendita e devono essere per forza in vendita proprio per esigenze di bilancio”. Invece la biblioteca comunale e il centro Informagiovani si trovano in un palazzo privato, in piazzetta Nazario Sauro. Ragionando sempre in termini di bilancio: quanto paga d’affitto il comune e a chi? “Attualmente è un comodato gratuito quello, ma è solo una situazione momentanea che stiamo rivedendo. C’è stato uno sponsor, anche se non so fornire dei dati precisi, ma dobbiamo azzerarlo perché non è di proprietà comunale”. Stefano Pagliarulo, responsabile del settore Servizi del cittadino di Casarano, fornisce a tale proposito ulteriori informazioni, spiegando che i locali che ospitano il centro Informagiovani con annessa biblioteca comunale sono stati concessi in comodato gratuito da Glocal Cantieri S.p.A.

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