Lecce sotto una cappa di smog

Quattro sforamenti consecutivi di pm10 in viale Grassi. Ed altri,. In varie zone della città. Nessun provvedimento preso. E Lecce spera in una pioggia purificatrice

Quattro sforamenti consecutivi del livello di pm10 consentito e nessuno ha preso provvedimenti. E’ accaduto in viale Grassi a Lecce, dove la centralina, che si trova sulla via per San Pietro in Lama, ha registrato per ben quattro volte, nelle giornate dal 14 al 17 giugno, valori medi superiori al tetto massimo di 50 microgrammi a metro cubo. Allarmanti sforamenti si sono registrati anche in altre zone della città, cioè in piazza Palio – per tre volte -, in piazza Libertini – una volta. Si tratta di dati che fanno impensierire intanto perché il pm10, ossia le polveri sottili inalabili, è assai dannoso per le persone e poi perché già dopo tre sforamenti consecutivi è necessario correre ai ripari. Che significa che l’Arpa dopo aver fatto i necessari accertamenti, deve comunicare la situazione all’Ufficio Ambiente che ha, a sua volta, il compito di passarne parola all’Ufficio Traffico, il quale ha l’obbligo di intervenire. Ad esempio chiudendo alle autovetture tratti di arterie per favorire l’eliminazione delle polveri. Niente di tutto ciò sarebbe stato fatto. Ed adesso si spera in pioggia che possa spazzare via il pericolo. Resta tuttavia l’urgenza di adottare provvedimenti adeguati, dal momento che in estate è facile che si verifichino tali sforamenti e non si può certo chiedere ai residenti un’“emigrazione forzata”. In poche parole serve una soluzione. A qualunque temperatura ci si trovi.

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