Gallipoli calcio. Un’associazione per salvarlo

Nell’assemblea dell’associazione “Il Mio Gallipoli” che si è tenuta ieri Attilio Caputo ha garantito un impegno personale di 50mila euro. Ma i fondi da reperire sono ancora tanti

Si è riunita in assemblea ieri mattina presso l'oratorio della parrocchia di San Lazzaro l'associazione “Il Mio Gallipoli“. Nella sala erano presenti almeno un centinaio di cittadini tra cui il patron del Premio Barocco Fernando Cartenì, il presidente del club Inter Emanuele Barba, il presidente dell'associazione ”Gallipoli NostraFrancesco Fontò, l'imprenditore Antonio Calvi e numerosi professionisti. Attilio Caputo ha presentato l'associazione che si prefigge lo scopo di salvare il calcio gallipolino garantendo un impegno personale di 50mila euro e Sergio Mello ha precisato che ci sono poche possibilità di far partecipare il Gallipoli al campionato di Prima Divisione ma che invece è realistica la possibilità di partecipare a quello di serie D. A questo obiettivo servono 300mila euro quale cauzione a fondo perduto e 50mila euro di iscrizione; a queste somme va aggiunta quella di circa un milione di euro necessaria per la gestione della squadra. La scadenza ultima per mettere su i fondi è fissata al 15 luglio quando scadranno i termini per l'iscrizione. Crescono intanto le adesioni (ogni quota è di 100 euro) all'associazione. Gli intervenuti all’assemblea di ieri hanno criticato l'assenza dei rappresentanti del'amministrazione comunale. La riunione è stata aggiornata a domenica prossima per fare il punto su adesioni e raccolta fondi.

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