La Puglia è la regione dove si è registrata nel 2008 la più alta percentuale di dispersione di acqua immessa in rete (46,6%)
Sono stati pubblicati i dati sul consumo d’acqua per uso domestico: le città più “sprecone” nel 2008 sono state Pescara (90,7 metri cubi per abitante), Roma, Brescia e Torino, mentre Foggia (circa 46 metri cubi/abitante) insiema a Potenza, Taranto, Campobasso e Bari le più accorte. Questo anche perchè i nostri centri urbani subiscono da anni misure di razionamento nell’erogazione dell’acqua per uso domestico. La Puglia tuttavia, assieme a Sardegna, Molise ed Abruzzo, è la regione dove si è registrata nel 2008 la più alta percentuale di dispersione di acqua immessa in rete (46,6% nell’Ambito Territoriale Ottimale pugliese), mentre, tra i singoli capoluoghi, spiccano, sempre nel 2008, Pescara e Campobasso (poi Bari al 51%). Le dispersioni sono causate, rileva l’Ispra, non solo da effettive perdite ma anche dalla necessità di garantire continuità di afflusso e dal mancato adattamento delle quantità immesse alle esigenze stagionali. Infine, è stata analizzata la qualità delle acque di balneazione: nella maggior parte delle province considerate essa risulta essere elevata (media di balneabilità nazionale è del 96%).
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