La rivolta delle teste d’argento

Casarano. Il Comune vuole spostarli in un'altra sede. Ma loro non ci stanno a vedersi sfrattare dal centro per anziani. Così hanno scritto una lettera a sindaco ed assessora ai servizi sociali

Entra in redazione con una cartellina in mano. Si presenta e la apre. Tira fuori un foglio dattiloscritto. Alla signora Lucia Melgiovanni gli occhi diventano lucidi. Proprio non ci sta a vedersi sfrattare dal centro per gli anziani di vico Araldo. Insieme ai 30 anziani che frequentano più assiduamente quel luogo, ha sottoscritto una lettera di garbata protesta, inviata al sindaco di Casarano, Ivan De Masi e a Giulia Tenuzzo, assessora ai servizi sociali. Non capiscono come mai, adducendo come motivazione la situazione “disastrosa” delle casse comunali, il Comune voglia spostarli in una sede – palazzo Capozza, in piazza Indipendenza – dove, al contrario di oggi, dovrebbe pagare un affitto. “Per tutti noi, dice la signora Lucia, quel luogo è un punto di riferimento indispensabile. Soprattutto per chi non ha più la moglie o il marito. Senza quel luogo rimarremmo soli per la seconda volta. Faremo di tutto, siamo disposti anche ad incatenarci”. Non stentiamo a crederle. E’ decisa ed energica. “Il Comune non può prendersela con le fasce deboli. Abbiamo contribuito a rimetterla a nuovo, quella sede, 15 anni fa, insieme al buon William Ingrosso. Fu lui, con tutti noi, ad aprire il Centro, per il quale il Comune semplicemente paga le spese di luce e riscaldamento, oltre a due addetti comunali, per tenerlo aperto. Dipendenti che comunque dovrebbe retribuire, anche se non stessero lì. Tutto qui. E’ un Centro autogestito a cui abbiamo diritto”. Gli occhi di nuovo luccicano, ma la voce è ferma, il passo risoluto. Invocano scelte “condivise” non decisioni imperiose. E’ per quelle rivoluzionarie e visionarie teste d’argento che il 2 giugno del 1946 nacque la nostra Repubblica democratica. A loro, oggi, il nostro grazie. E poi, non so perché, ma mi viene da chiedere scusa. In allegato la lettera protocollata e rivolta ad Ivan De Masi, sindaco di Casarano, e Giulia Tenuzzo, assessora ai Servizi sociali.

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