Chiede l’intervento del prefetto per evitare allarmismi. Paride De Masi, amministratore Italgest, risponde alla nota emanata da alcuni imprenditori casaranesi contrari all’impianto a biomasse
Paride De Masi, amministratore delegato di Italgest, interviene in seguito alla nota emanata da alcuni imprenditori della zona industriale di Casarano, che nei giorni scorsi si sono detti contrari alla realizzazione di una centrale a biomasse nel territorio comunale. Riportiamo di seguito il suo intervento integrale. Vorrei rassicurare i colleghi della zona industriale di Casarano rispetto a quanto ho letto sui quotidiani. Essere favorevoli alle fonti rinnovabili di per sé significa che le stesse non possono e non “costituiscono un pericolo per l’ambiente e per la salute”. L’impianto non produrrà “significative emissioni in atmosfera”, “non è rumoroso” e non può “compromettere la qualità della vita di coloro che operano nell’area circostante”. Altro non è che uno stabilimento industriale che porterà almeno 35 posti di lavoro e che contribuirà ad avviare una riconversione possibile nella zona industriale capace di generarne molti di più. Ai comitati chiedo di non continuare con le bugie, di non prendere più in giro la gente, di non far firmare le persone terrorizzandole con le fandonie più catastrofiche. Non si possono spaventare tante persone perbene disegnando come un mostro un impianto ad olio vegetale. A questo punto chiedo una presa di posizione responsabile da parte dei decisori pubblici e l’intervento del Prefetto al fine di evitare ingiustificati allarmi sociali. Ho il diritto di vedere tutelata l’immagine dell’azienda e dell’iniziativa. Mi chiedo come si potrà affrontare un referendum continuando a giocare con le carte truccate come stanno facendo questi signori. Ho aperto l’infopoint in centro città per dare tutte le informazioni sull’impianto e fare chiarezza sul progetto. Invito anche gli amici della zona industriale a passare a trovarci. Avranno così tutti i chiarimenti necessari che, certamente, faranno loro cambiare idea. Paride De Masi
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding