A Casarano la marcia per l'ambiente

GUARDA I VIDEO Ieri sera presso il Convento dei frati minori, in Piazza San Francesco a Casarano la marcia per la sostenibilità ambientale per dire No alla centrale

Si sono ritrovati tutti presso il convento dei frati minori, in piazza San Francesco, i partecipanti alla Marcia per la sostenibilità ambientale, svoltasi ieri a Casarano, intorno alle 19.30. La Lilt – sez. Prov. di Lecce, il comitato Energia Ambiente e Vita, il Tribunale per i Diritti del Malato, Cittadinanzattiva, Io Conto di Ugento, Legambiente, WWF, il Forum Ambiente e Salute di Lecce e numerose altre associazioni provenienti da tutto il territorio della provincia, insieme per urlare il proprio no alla centrale. La sfilata ha interessato le strade del centro: da via Roma per confluire in piazza San Domenico e poi sul corso XX settembre, con una folla sempre più numerosa, che ha sfiorato le duemila presenze. E mentre si saliva per via San Domenico, di fronte, dal lato opposto, il comitato “Io vado a biomasse” con sede presso l'ex cinema Araldo, sorto quindi proprio nei pressi del municipio, era chiuso. Nessuna contro-manifestazione organizzata dai concittadini che sono per il fronte del si dunque. Dai più giovani, che simbolicamente, aprivano il corteo con dei fischietti in segno di protesta, alle presenze di partito come Sel che a gran voce inneggiava: “La centrale a Casarano sfrutta il popolo africano”, esponenti di Legambiente, e il Pdl con la presenza di Gianni Stefàno, assessore provinciale alla Gestione territoriale ed alle Politiche dell'energia. Diretto poi l’appello al Cavaliere Filograna: “Fai un gesto d’amore per Casarano – si legge in uno dei tanti striscioni della marcia- non concedere il terreno per la centrale”. A chiudere la manifestazione numerosi interventi da parte di esponenti locali, tra cui Claudio Casciaro, uno dei leader dell'opposizione consiliare, l’agronomo Antonio Stea e il piccolo presidente de I Paladini di via Messina di Casarano Particolarmente significative le parole di Don Stefano Rocca, parroco di Ugento, che dopo essersi ironicamente autodefinito “il prezzemolo di ogni minestra” ha ricordato che, dovere civico di ogni buon cittadino è “impegnarsi per lasciare il mondo migliore rispetto a come lo si è trovato”.

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