Resterà per sette anni e mezzo presso il carcere di Borgo San Nicola l’operaio che in più circostante violentò la nipotina
La vittima delle sue perverse attenzioni abitava proprio nell’appartamento accanto. C’è di più: era sua nipote. All’epoca dei fatti, aveva appena 11 anni. E’ stato condannato a sette anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale aggravata ed atti sessuali con minorenne l’operaio di 38 anni di Ruffano, residente a Bologna nel 1998, quando ebbe luogo la vicenda. Nel capoluogo emiliano l’uomo si era trasferito in cerca di lavoro; lì aveva raggiunto il fratello e la sua famiglia. I primi due episodi di molestie si erano consumati già due anni prima del 98; poi il 38enne era rimasto lontano dalla piccola per un periodo che trascorse in una comunità di recupero per tossicodipendenti. Ma una volta a casa, le sue voglie malsane si riaccesero. E trovarono sfogo, almeno in due circostanze, in cui la piccola rimase sola con lui. Attenzioni proibite, baci troppo intimi, una rivista con contenuto pornografico tra le mani. Anche il tentativo di possederla, poi sfumato. La prima a venire a conoscenza della terribile storia fu l’insegnante della bambina, che avvisò i servizi sociali. L’ultima a sapere, la madre, che ha poi denunciato tutto agli agenti della Squadra mobile di Bologna. L’uomo ha sempre dichiarato di essersi limitato a normali gesti d’affetto, che sarebbero stati fraintesi. Ma la bimba ha fornito ai giudici una ricostruzione più che dettagliata che ha fugato ogni dubbio. Da ieri l’operaio è richiuso presso il carcere di Borgo San Nicola. E’ difeso dall’avvocato Vincenzo Venneri.
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