Il Ministero: Pit9 caso di eccellenza

Il Pit9 di Casarano è un eccellente programma di sviluppo locale. Il 19 maggio a Roma la presentazione dell’analisi condotta dal Ministero dell'Economia

Il PIT9 Casarano? Un eccellente programma di sviluppo locale. Ad affermarlo è il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica del Ministero dello Sviluppo Economico, che proprio sui PIT italiani ha condotto una ricerca lungo un doppio registro: “riflettere sul passato per decidere nel presente”. Analizzata, nel corso della ricerca, l’intera attività strutturale e infrastrutturale che il PIT9 ha promosso e attuato in questi anni nell’ottica di quel “riposizionamento del sistema manifatturiero” che era l’obiettivo finale del programma. Uno studio capillare lungo la rete dei PIT italiani attuati nelle regioni Obiettivo Uno, con lo scopo di identificare le best practices, e che al termine ha individuato come significativi il PIT9 Sud Salento e il PIT Campano “Città di Napoli”. “Il Dipartimento per lo sviluppo – dice Tito Bianchi, economista, Unità di Valutazione degli Investimenti Pubblici del Dps presso il Ministero dello Sviluppo Economico – ha selezionato il PIT9 perché è un progetto che ha saputo identificare una strategia di modernizzazione e riposizionamento del settore manifatturiero fortemente condivisa, e aderente alle necessità del territorio. Dalla valutazione dell’efficacia di questo intervento portato avanti con convinzione ed efficienza a livello locale, ci aspettiamo di estrarre lezioni di generale rilevanza sulle condizioni che favoriscono l’efficacia di interventi integrati, per il sostegno alla base produttiva”. L’analisi a 360 gradi condotta da Tito Bianchi ha dunque guardato al PIT9 come dispositivo territoriale per lo sviluppo, monitorando e valutando la gestione del progetto in termini di efficacia delle azioni attuate. Diversificazione produttiva, d’altra parte, è stata la parola d’ordine che ha ispirato i Pacchetti integrati di agevolazione del PIT9. Ict, logistica, farmaceutica, ambiente, agroindustria, arredi per ospedali, tessile innovativo: i progetti produttivi nel territorio del Basso Salento realizzati grazie ai Pacchetti sono stati caratterizzati da un profilo fortemente innovativo e anche quando hanno scelto settori tradizionali, come il tessile, lo hanno fatto con ottiche, e prospettive, affatto differenti da quelle abituali. Tredici progetti, in parte attuati da reti d’impresa, capaci di attivare, tra investimenti pubblici e privati, circa 50 milioni di euro, spesi interamente nel Basso Salento, di creare nuovi impieghi dal profilo altamente specialistico per circa 180 occupati, nel tentativo di arginare, almeno in parte, la fuga dei cervelli e la disoccupazione intellettuale, di attivare nuove filiere produttive. L’esperienza PIT9 e l’analisi condotta dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica saranno presentati alla Commissione Europea, dallo stesso Tito Bianchi a Roma, il prossimo 19 maggio, nello spazio del Centro Congressi Cavour, nel corso di una giornata sul tema: “Riflettere sul passato per decidere nel presente: dalle valutazioni ex post ad Europa 2020”.

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