Che fine fanno le nostre bollette?

Gli Avvocati Alessandra Cancelli e Annalisa Nuzzaci del Codacons di Maglie chiedono l'intervento dell'ufficiale giudiziario che blocca il denaro delle fatture alle Poste centrali

Provate a non pagare una bolletta del telefono e vedi se Telecom ti lascia il servizio. Niente affatto. Ma il gestore delle telecomunicazioni non ha la stessa solerzia quando deve rimborsare un utente che ha subito un disservizio. Muro di gomma anche quando deve pagare le spese legali di un contenzioso da cui è uscito perdente. Per un cittadino comune è complicato “convincere” Telecom a rispettare i patti o comunque a pagare. C'è sempre la noia e la spesa di doversi rivolgere a un avvocato e di aspettare chissà quanto tempo. È stato tutto più semplice per l’Avv. Alessandra Cancelli (responsabile CODACONS maglie) e l’Avv. Annalisa Nuzzaci (responsabile sportello utenze CODACONS maglie). Le professioniste stanche di aspettare il pagamento delle spese legali a loro riconosciute dal Tribunale di Maglie sono passate alle vie di fatto, contando anche sulla loro esperienza e conoscenza delle leggi. Hanno chiesto il pignoramento di tutte le somme di proprietà di Telecom spa in giacenza presso l'ufficio postale di Maglie. Somme versate per il pagamento delle bollette telefoniche che erano in scadenza entro il 15 febbraio ultimo scordo. Ovviamente sono stati congelati importi necessari a coprire le somme dovute agli avvocati e quelli per le ulteriori spese legali che saranno necessarie a coprire le spese dell'azione intrapresa presso il tribunale di Maglie per l'atto di pignoramento presso terzi. L'inizio della complessa vicenda giudiziaria risale al 2007. Telecom causava una serie infinita di danni e disservizi ad una famiglia che per lungo tempo rimaneva senza l’erogazione del servizio telefonico. Ne è nato un contenzioso arrivato in tribunale, non essendo stata trovata una mediazione senza il ricorso alle carte bollate. In primo grado, a Maglie, Telecom ne è uscita perdente. Il gestore della telefonia ha mostrato l'intenzione di non pagare. Gli avvocati Alessandra Cancelli e Annalisa Nuzzaci, stanche di scrivere (chissà a quanti cittadini è capitato…) hanno preso carta e penna e hanno scritto un atto di pignoramento presso terzi. Lo hanno depositato presso il tribunale civile di lecce alla sezione distaccata di Maglie. Hanno citato l'ufficio delle Poste Centrali di Maglie, la Telecom Italia nella persona del suo legale rappresentante invitandoli (debitore e terzo pignorato) a costituirsi e a comparire all'udienza che si terrà in tribunale a Maglie il 19 marzo p.v. A questo punto il giudice, salvo rinvii e intralci burocratici sempre possibili, deciderà di assegnare la somma dovuta alle professioniste e pignorata all'ufficio postale. Gli utenti che hanno pagato non si accorgeranno di niente. I soldi sono stati “congelati” dopo che i bollettini erano stati incassati e registrati dall'ufficio postale. Al di là di quella che sarà la conclusione le due avvocatesse avranno la simpatia dei numerosi utenti che non riescono a farsi giustizia dei disservizi.

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