Poli Bortone. “Orgogliosamente terrona”

L’intervento della presidente nazionale di “Io Sud”, candidata alle Regionali, in occasione del primo anniversario dalla nascita del movimento

“Sono stata una specie di buttafuori, nel dar vita al movimento ‘Io sud’; ho espresso quel sentimento di amore per il territorio, per la terra e le tradizioni che è dentro ciascuno di noi, donne e uomini del Mezzogiorno”. Adriana Poli Bortone, candidata presidente della Regione Puglia e presidente nazionale di “Io sud“, ha salutato così aderenti e simpatizzanti che ieri mattina a Bari hanno festeggiato il primo anno di vita del movimento. “Qualcuno – ha detto Poli Bortone – parlava di noi come di un movimento nato dalla mia rabbia personale e immaginava che presto tutto si sarebbe spento: oggi possiamo dare la prova che chi pensava questo si sbagliava, perché “Io Sud” è un movimento determinato dalla rabbia collettiva di chi non si riconosce negli schemi imposti dal bipartitismo e pretende di essere protagonista delle scelte che riguardano il proprio territorio”. “Ho scelto come slogan ‘Orgogliosamente terrona’ – ha spiegato la senatrice – perché dagli anni Sessanta in poi qualcuno ci descriveva come sfaticati, svogliati: e invece non è così, qui c'è tanto da fare purché ci siano governanti in grado di farci lavorare”. Parlando del governatore uscente Nichi Vendola: “Dopo cinque anni di governo regionale non ci si può presentare agli elettori con qualche filastrocca – ha dichiarato Poli Bortone – che è la conferma della mancata capacità di amministrare che ha caratterizzato l'esperienza di Vendola”. “Una esperienza fallimentare – ha aggiunto – che non è limitata a ciò che è successo nella sanità. Io penso tutto il peggio che si possa pensare sulla sanità – ha detto -. Ma non ci si può limitare a questo, quando si parla di Regione. Vendola ha fallito sull'agricoltura, per esempio, settore nel quale è mancata una reale politica di sostegno: non chiediamo assistenzialismo, ma una visione globale e una capacità di programmazione e di spesa delle risorse disponibili. È vero – ha proseguito – il governo non ha ancora resi disponibili i fondi Fas, ma che cosa ha fatto la Regione per evitare che quei fondi andassero altrove”? La senatrice non ha poi mancato poi di criticare le politiche regionali per la cultura. “Va riconosciuto il merito di aver stanziato risorse per i giovani, ma non si può non considerare che i ‘Principi attivi’ diventano passivi se la cultura resta una cultura di parte, se non si apre a tutte le culture e si limita a favorire gli amici e gli amici degli amici”.

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