Tutte le carte relative al progetto di trasporto urbano sono finite sotto la lente degli investigatori del Nucleo di polizia tributaria
Lecce. La prima fermata del filobus che non parte è negli Uffici della Guardia di Finanza. Tutte la documentazione relativa al progetto di trasporto urbano sono finite sotto la lente degli investigatori del Nucleo di polizia tributaria. I finanzieri hanno acquisito il fascicolo completo sull’opera pubblica costata 22.029.985 euro e che da più di mille giorni i leccesi attendono di vedere in funzione. Una storia infinita, richiamata ieri sera anche da Striscia la notizia, e sulla quale ora la Finanza vuol vederci chiaro. Le carte sono state acquisite negli uffici dell’Assessorato ai Trasporti in viale Rossini e della Sgm, la società che gestisce la mobilità a Lecce. La Finanza, d’intesa con la Procura, ha richiesto tutta la documentazione sull’opera a cominciare dal primo progetto quello di “Stream”, la monorotaia a scomparsa senza fili, un sistema di trasporto ecocompatibile ad alimentazione elettrica a servizio del centro storico leccese, approvato a Palazzo Carafa con una delibera del 27 dicembre 2000, che poi è stato trasformato in filobus. Adesso i finanzieri dovranno spulciare le carte per verificare la regolarità delle procedure amministrative e per appurare eventuali danni erariali.