I lavoratori della Sud Gas di Poggiardo riceveranno gli stipendi arretrati. Il blocco della raccolta dei rifiuti nei 46 Comuni dell’Ato Lecce 2 è per ora scongiurato
L’accordo è arrivato nel primo pomeriggio di ieri, ma solo tra i 12 lavoratori della Sud Gas di Poggiardo in sciopero da tre giorni per rivendicare gli stipendi arretrati e la stessa impresa che gestisce l’impianto di biostabilizzazione. Salta dunque almeno per ora il caos temuto derivante dalle conseguenze “a cascata” che avrebbe rischiato di determinare il blocco di alcuni anelli della catena rifiuti, cioè in questo caso gli operai della struttura che smaltisce l’indifferenziato di 46 Comuni della provincia. Fabio Montinaro, amministratore unico della Sud Gas, sollecitato dalla paziente mediazione del sindaco Silvio Astore, è riuscito a reperire in banca quelle somme necessarie a colmare il vuoto nelle tasche dei netturbini alle sue dipendenze e a garantire i soldi di dicembre e della tredicesima mensilità del 2009. L’emergenza tuttavia resta sempre in agguato in quanto da risolvere ora è il conflitto economico tra la Regione e l’Ato Lecce/2; quest’ultima attraverso il presidente Silvano Macculi rivendica una somma pari a 11,5 milioni di euro. Su questo punto, ha spiegato ieri l’assessore regionale Onofrio Introna, “la Regione, da un lato, ha chiesto con forza al Dipartimento Protezione civile della presidenza del Consiglio di erogare i cinque milioni di euro già impegnati a ottobre 2008 in favore del Commissario delegato per far fronte ai maggiori costi del periodo transitorio dell’Ato Lecce 2. Dall’altro – ha continuato – ha operato un’attività di ricognizione delle proprie risorse disponibili per arrivare in breve tempo ad un’ulteriore anticipazione di fondi a favore del Consorzio Lecce 2”. Soddisfatto per il risultato di ieri, il primo cittadino di Poggiardo Astore: “E’ evidente che adesso occorra un intervento incisivo e concreto da parte del commissario Vendola ad aprire un tavolo di concertazione per una programmazione concreta che riguardi il futuro dell’Ato Lecce 2 per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. È evidente che questa telenovela ha degli aspetti veramente contraddittori – dice Silvio Astore – perché lo stesso commissario Vendola circa due anni fa in modo trionfalistico disse che l’emergenza rifiuti apparteneva al passato e che grazie al suo impegno questo territorio non avrebbe mai raggiunto il livello campano. Mi sembra che un tale livello grazie all’impegno di tutti gli attori tra mille criticità lo abbiamo scongiurato, vale la pena però per amore di verità evidenziare che quelle enunciazioni non rispondevano alla realtà perché i disagi e le criticità riscontrate sono obiettivamente rilevabili da tutta la gente. Consiglio dunque allo stesso commissario di trascurare i discorsi della campagna elettorale ed assumere atti e decisioni concreti perché si possa stare finalmente tranquilli. Un grazie lo rivolgo a tutti gli operai che con sacrifici enormi subiscono l’inefficienza della pubblica amministrazione”. Ma non è tutto. Perché accanto a tali problemi di gestione amministrativa dei rifiuti dell’Ato Lecce/2 da qualche giorno si è aggiunta un’altra tegola che investe le scelte politiche dei rappresentanti regionali e provinciali. Si tratta dell’individuazione di Corigliano d’Otranto quale sito di ubicazione di una maxi discarica di servizio soccorso di Rsu (rifiuti solidi urbani) ubicata sulla falda idrica potabile che alimenta l’intero Salento e sul cui progetto pende un ricorso al Tar. Questo sito dovrebbe essere, secondo i piani, da supporto al nuovo biostabilizzatore Cogeam in costruzione sempre a Poggiardo. Proprio ieri il Coordinamento civico di Maglie è stato ricevuto dalla Commissione regionale Lavori pubblici di Bari dove era presente anche il sindaco dimissionario Ada Fiore; all’ordine del giorno vi era la “pericolosità dell’inquinamento della falda da percolato della vecchia discarica” presente nelle adiacenze della nuova in realizzazione. “Se ormai puntualmente ad ogni campagna elettorale ricompare la questione ‘emergenza rifiuti’, ben più grave questione affligge l’Ato Le/2 e non solo – spiega Oreste Caroppo, dal direttivo del Coordinamento Civico di Maglie -; si tratta dell’illogicità della maxi-discarica di Corigliano, autorizzata dalla Regione, che si sta costruendo sulla falda idrica potabile. Se la scienza ed il buon senso dicono ‘no’ a quella discarica e la politica dice ‘sì’, ci chiediamo come faccia un tecnico a dormire la notte dopo aver assicurato il non altissimo rischio di pericolosità di una montagna di rifiuti, che essuda tonnellate di percolato liquido sopra la riserva d’acqua sotterranea che, unica fonte, abbevera l’intera penisola salentina”. A Corigliano negli ultimi giorni, per questa eventualità, sembra esserci fermento. E grazie alla mobilitazione di gruppi di cittadini, in molti punti del paese sono spuntati dei salvadanai dove depositare pochi spiccioli utili a pagare il ricorso avviato dalle associazioni.
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