Quello di ieri è l’ultimo di una lunga serie. L’incrocio tra la strada per Taurisano e via Troisi, a Casarano, è stato teatro negli anni passati di gravi scontri tra autoveicoli
Ennesimo scontro tra auto, ieri mattina, al pericoloso incrocio tra la statale per Taurisano e via Troisi, nei pressi dell’Ufficio delle Entrate, a Casarano. Poco prima delle ore 13.30, una Alfa Romeo “147”, proveniente da via Troisi e guidata da una signora originaria di Brindisi, ha impegnato l’incrocio mentre giungeva da Taurisano una Lancia “A 112”, guidata da una donna di quel paese. Le due auto si sono violentemente scontrate proprio al centro della carreggiata, causando danni seri alle macchine, ma per fortuna senza sostanziali conseguenze fisiche per le conducenti. I sanitari del “118”, prontamente intervenuti, hanno trasportato all’ospedale “Ferrari” soltanto la donna di Taurisano, anche se non presentava ferite serie. Solo tanto spavento per la guidatrice dell’Alfa Romeo. L’incidente di ieri è l’ultimo di una lunga serie. L’incrocio tra la strada per Taurisano e via Troisi è stato teatro negli anni passati di gravi scontri tra autoveicoli. L’alta pericolosità di quell’attraversamento è dovuto principalmente alla velocità e al grande volume di traffico. La statale per Taurisano, infatti, è una strada che “spinge” gli automobilisti a schiacciare oltre il dovuto l’acceleratore. La conseguenza è che i veicoli entrano nell’abitato di Casarano a forte velocità, incrociando per prima proprio via Troisi che è l’ultimo tratto di un percorso guidato per i veicoli provenienti da Ruffano-Supersano-Maglie e che vogliono evitare il centro della città. Da anni i residenti di via Piave (la continuazione urbana di via Taurisano) e delle strade adiacenti invocano invano che si adottino le misure necessarie per garantire la sicurezza delle auto e dei pedoni. La precedente amministrazione, all’ingresso della città, poco prima del fatidico incrocio, aveva installato un semaforo con sensore: se le auto provenienti da Taurisano superavano i 50 Km/h, il semaforo si metteva al rosso per bloccarle. All’inizio ha funzionato; poi i pendolari (la maggioranza degli automobilisti) hanno capito il meccanismo, il deterrente si è rivelato inutile e ora il semaforo è spento. Serve un sistema efficace per ridurre la velocità.
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