Tra Basile ed i Colitti ci sarebbero stati rancori mai sopiti. E’ ciò che sta trapelando in questi giorni dagli interrogatori a tappeto condotti dai carabinieri del Nucleo investigativo e dai poliziotti della Squadra mobile tra i vicini di casa del consigliere e tutti i cittadini di Ugento che in qualche modo lo conoscevano. Le nuove indagini hanno l’obiettivo di confermare quanto sostenuto dai pm Giovanni De Palma e Simona Filoni e cioè che i Colitti avrebbero provato disprezzo per Basile e per il suo stile di vita. Una dichiarazione spontanea in tal senso era stata già fornita da un’amica del politico alla quale questi rivelò di temere aggressioni da parte dei due vicini di casa. Intanto gli avvocati difensori Francesca Conte, Roberto Bray e Paolo Pepe non hanno ancora depositato le istanze di scarcerazione di nonno e nipote, in carcere dal 25 novembre con l’accusa di concorso in omicidio. L’intenzione di farlo era emersa allorché la baby-testimone dell’omicidio nel corso dell’incidente probatorio non riconobbe i due quali gli assassini dell’esponente di Italia dei valori; lo fece in seguito quando, guardando una trasmissione tv che ripercorreva il “caso Basile”, li indicò alla madre come gli autori della “cosa brutta”.
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