di Andrea Morrone
Resta in carcere Vittorio Luigi Colitti, il diciannovenne indagato in concorso con il nonno, omonimo, per l’omicidio di Peppino Basile, avvenuto ad Ugento la notte tra il 14 e il 15 giugno 2008. Il Tribunale del Riesame per i minorenni di Lecce (il giovane aveva 17 anni all’epoca dei fatti) ha, infatti, rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dai legali di Colitti: gli avvocati Franesca Conte e Roberto Bray. Una decisione che si allinea con quella presa nei confronti di Vittorio Colitti senior, per cui il Riesame aveva già respinto la richiesta di libertà lo scorso 11 dicembre. In entrambi i casi, le oltre trecento pagine di memoria difensiva depositate dall’avvocato Conte non sono riuscite a smontare la tesi accusatoria, anche se per conoscere le motivazioni del rigetto per il più giovane dei due indagati (recluso nell’istituto penale per i minorenni “Nicola Fornelli” di Bari) bisognerà attendere qualche giorno. Il prossimo passaggio cruciale nell’inchiesta è l’incidente probatorio di mercoledì prossimo, in cui ad essere ascoltati – dinanzi al giudice per le indagini preliminari, agli indagati, all’accusa e alla difesa – saranno la piccola testimone oculare dell’omicidio e il fratellino. I due dovranno confermare quanto già raccontato agli inquirenti: cioè di aver visto nonno e nipote (nel caso della bambina) colpire la vittima e di aver subito pressioni dalla nonna per non rivelare a nessuno la vicenda. Un passaggio, come detto, fondamentale, perché trattandosi di incidente probatorio, la loro testimonianza diverrà una prova da esibire anche in fase dibattimentale.
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