Aung San Suu Kyi. Voce di pace dal Salento

Due giornate dedicate al premio Nobel per la Pace 1991

Due giornate dedicate ad Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace 1991, un’occasione per far sentire la voce di pace del Salento e non far cadere in una rassegnata indifferenza una grande causa contro l’oppressione. Gli eventi sono stati organizzati sotto l'Alto Patronato del Forum per la Pace nel Mediterraneo, da Provincia di Lecce, Fondazione l’I.C.O., Università del Salento, Istituto di Culture Mediterranee, Amnesty International, Emergency, Osservatorio Torre di Belloluogo e Associazione Italia-Tailandia. Oggi ospitata presso la libreria Liberrima a Lecce, si terrà una serata dedicata ad Aung San Suu Kyi in coincidenza con il suo 64° compleanno. Alle 20 si darà lettura di un comunicato congiunto redatto da parte di tutti gli enti e le associazioni coinvolte nel progetto, per la richiesta del rilascio immediato e senza condizioni di Aung San Suu Kyi. Amnesty International in quella occasione si impegna a raccogliere firme per chiedere la liberazione della prigioniera congiuntamente alle altre associazioni. La serata rappresenta di una occasione offerta a tutti i salentini per unirsi al corale appello umanitario internazionale e per riflettere sui temi della pace. Giovedì prossimo, alle ore 21, nell’atrio di Palazzo dei Celestini, prima del previsto concerto “Lisztomania” della Fondazione I.C.O. in collaborazione con il Miami International Piano Festival, Giulio Cesare Giordano, segretario generale del Forum per la Pace nel Mediterraneo, darà nuovamente lettura del comunicato congiunto. Amnesty International continuerà la raccolta di firme per chiedere la liberazione di Aung San Suu Kyi. Nel corso delle due serate interverranno rappresentanti istituzionali della Provincia di Lecce, il segretario generale del Forum per la Pace nel Mediterraneo Giulio Cesare Giordano, il direttore dell’Istituto di Culture Mediterranee Luigi De Luca, per l’Università del Salento Raffaele De Giorni, Mario Signore, Attilio Pisanò, Maria Renata Dolce, per Amnesty International Anna Conte e Federica Ferri, per Emergency Franck Quaranta, la presidente dell’Associazione Italia-Tailandia Giulia Rapporn, la presidente dell’Osservatorio Torre di Belloluogo Carla De Nunzio e Kash Torsello. Aung San Suu Kyi, leader dell’opposizione democratica al regime dei generali birmani, dopo aver vinto le elezioni politiche del 1989 è stata posta per tredici anni agli arresti domiciliari ed è attualmente sotto processo per aver accolto nella sua abitazione un giornalista americano che, il 6 maggio scorso, a sua insaputa, ha attraversato a nuoto un lago per raggiungere la sua dimora. Con questo pretesto, Aung San Suu Kyi è stata incarcerata dalla giunta militare che governa il Myanmar (ex-Birmania), un atto che ha suscitato l'indignazione di tutta la comunità e le istituzioni mondiali e la richiesta globale di immediata e incondizionata liberazione.

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