Una dipendente del Pit9 filmava, da un palazzo comunale, il comizio del ministro Raffaele Fitto. Questi l'ha definita “una vergogna” ed “una mancanza di democrazia”; facinorosi di centrodestra hanno fatto irruzione nel palazzo per fermare le riprese. Necessario l'intervento delle forze dell'ordine. Guarda il video
E’ stata tutt’altro che tranquilla la chiusura della campagna elettorale casaranese. Proprio nell’ultima serata a disposizione dei candidati per convincere gli indecisi della ultim’ora il clima si è surriscaldato sfociando in scene poco edificanti. La tensione è salita alle stelle venerdì sera, in una piazza San Giovanni Elemosiniere gremita di gente, durante il comizio di Raffaele Fitto, ministro per gli Affari regionali. La telecamera di una ragazza puntata sul ministro l’ha infastidito al punto da definire quell’atto una “vergogna” ed “mancanza di democrazia”. La donna si trovava con la videocamera sul balcone di un palazzo di proprietà del Comune. Alcuni facinorosi di centrodestra hanno fatto irruzione nell'immobile sfondando la porta di ingresso. Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha impedito che la situazione degenerasse; i militari hanno preso in custodia la telecamera, rimanendo al fianco dell’operatrice fino al termine dei comizi.
Successivamente si è saputo che la donna era una dipendente dell’Ufficio del Pit9 e che stava eseguendo il video che serviva a documentare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica del Comune e che, oltre a quel comizio, nei giorni precedenti erano stati ripresi tutti gli altri interventi pubblici pre-elettorali.
L’episodio non ha lasciato indifferenti altri esponenti della politica. Teresa Bellanova ed Alberto Maritati, parlamentari di centrosinistra, hanno inviato una lettera al Prefetto e presentato un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro degli Interni in cui chiedono quali misure abbiano in programma per garantire la libertà di espressione.