La chiusura della campagna elettorale non alza i toni del dibattito, ancora poco concreto e basato sul gossip. Ugo Lisi si augura che in queste ultime ore si metta fine alle polemiche
Ugo Lisi auspica una chiusura della campagna elettorale che alzi i toni del dibattito e si soffermi sulle questioni serie e concrete e non sulle invenzioni messe su ad arte solo e soltanto per colmare qualche vuoto o qualche difetto di comunicazione in materia di programmi. Denuncia: “Abbiamo perso inutilmente una settimana a raccontarci la storiella del nucleare, solo e soltanto perché non si aveva voglia di parlare o non si avevano argomenti in materia di strategie per lo sviluppo integrato del sistema delle imprese salentine che, più di altre, soffrono la crisi internazionale.” Continua Ugo Lisi: “La sinistra fino ad oggi è stata in grado di parlare esclusivamente della “signorina Noemy” a Roma e delle centrali nucleari in una terra in cui il Capo del Governo ha dichiaratamente affermato che non sarebbero mai state installate. ” Secondo Ugo Lisi avrebbe ragione, quindi, Antonio Corvino nel suo richiamo alla politica delle cose concrete, alla politica dei piedi per terra, poiché, mentre i politici parlano, gli imprenditori hanno la responsabilità non soltanto della loro azienda, ma anche dei loro lavoratori. “Questo non significa tifare per Gabellone o per il centrodestra, significa semplicemente che sarebbe ora che dalle quisquilie si passasse ai ragionamenti. Se Antonio Gabellone lo ha fatto prima degli altri è un suo merito.Ma non è mai troppo tardi per sperare che la politica lo segua sulla strada della concretezza.” Ha concluso Ugo Lisi