In sette sono finiti in carcere, altre sette ai domiciliari ed otto a piede libero. Tifosi giallorossi alle prese con la giustizia
Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di atti di aggressione e violenza nei confronti di personale e mezzi delle forze dell’ordine. Con questa accusa sono finite in carcere questa mattina all’alba sette persone, altre sette ai domiciliari e otto indagate a piede libero (tra costoro un medico e di base e uno stewart del Via del Mare). Il gruppo avrebbe tentato di impedire la partecipazione degli spettatori avversari alle partite di calcio, oltre ad usare atti di violenza e minacce verso giocatori e dirigenti della società del Lecce ed operare danneggiamenti di beni e vetture in sosta. Tra i reati contestati c’è addirittura un tentativo di omicidio nei confronti di tre carabinieri: l’accusa viene mossa dalla Digos nei confronti di Juri Palazzo, il presunto autore materiale del lancio di una bomba carta di quasi un kilo contro una camionetta dei carabinieri. Il fatto secondo le indagini, risale al 16 marzo dell’anno scorso: mentre si svolgeva a Lecce un corteo non autorizzato, organizzato dagli ultrà giallorossi per celebrare il primo secolo di vita dell’Unione Sportiva Lecce. I particolari dell'operazione sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenuta da Cataldo Motta, procuratore capo di Lecce. Sono state mostrate alcune armi sequestrate ai teppisti, tra le quali numerose armi non convenzionali.