Le battaglie di Basile in un video a Palazzo dei Celestini

Un eccezionale video inedito è stato proiettato l’altra sera nell’atrio di Palazzo dei Celestini, sede dell’amministrazione provinciale di Lecce. Si tratta di un comizio tenuto in piazza Immacolata ad Ugento, da Giuseppe Basile noto come Peppino, consigliere comunale e provinciale dell’Idv, la sera del 14 giugno 2007, esattamente un anno prima della fatidica notte in cui fu massacrato con una quarantina di coltellate, nella sua città. “Devono passare sul mio cadavere” sono le raggelanti parole pronunciate da Basile in pubblico rivolgendosi agli avversari politici, “prima che questi possano liberamente devastare il territorio salentino con l’istallazione delle ‘mostruose’ pale-eoliche da parte delle ‘grandi mega-aziende’ che vogliono colonizzare l’intero territorio”. Parole che potrebbero adesso rafforzare l’ipotesi del “movente politico”, di cui parlarono molti nei giorni seguenti all’attentato, ma che da allora rimase avvolta in una coltre di nebbia. Dopo le inchieste sul “tessuto mafioso e corrotto” che permea numerosi progetti di mega-eolico nel Sud Italia e nella Puglia che hanno avuto ampia divulgazione mediatica anche sui media nazionali, (si pensi al recente filone giudiziario denominato “Operazione Eolo”, nel trapanese in Sicilia, o anche al caso del parco eolico di Ruffano, previsto sulla splendida Serra, contro cui pure si mosse lo stesso Basile), qualcuno ora ad Ugento comincia a ripensare alla posizione e ai conflitti politico-amministrativi di Giuseppe Basile, proprio in merito alla nascita di un mega-impianto industriale eolico nel territorio comunale e che oggi, morto Basile, starebbe per approdare alla sua definitiva realizzazione. Era forse legata a questa sua battaglia – si sono chiesti durante il dibattito Giovanni Seclì (Forum Ambiente e Salute), Antonio De Giorgi (Energy Manager – associazione Grande Salento), Oreste Caroppo (Movimento per la Rinascita del Salento), Maurizio Buccarella (associazione Grilli Salentini) e Domenico Coletta (comitato “Peppino Basile” contro l’eolico selvaggio) – la “bomba di illegalità” che lui doveva a breve far scoppiare a Ugento e di cui parlò ad amici poco tempo prima di essere trucidamene assassinato? Nel video Basile denuncia l’imminente “devastazione eolica”, composta da “400 ettari di uliveto monumentale nel feudo di Ugento” in cui la “mega grande ditta, si appresta a realizzare questo insediamento industriale di 20 torri eoliche di 150 metri di altezza”. Insomma ascoltando questo comizio di Peppino, tenuto esattamente un anno prima del suo efferato omicidio ancora rimasto irrisolto, come un’eco nell’anima, risuonano le sue forti parole: “devono passare sul mio cadavere prima di devastare il territorio salentino con questi progetti industriali, colonizzanti e speculativi, di mega-eolico”. Proprio ciò contro cui si stanno da mesi sollevando decine di associazioni ambientaliste e culturali pugliesi, oggi però non più sole. Il paesaggio pugliese ha il suo ennesimo eroe, il “figlio del popolo” come lo chiamano i suoi concittadini, il loro Peppino, Giuseppe Basile.

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