Un nuovo atto vandalico ai danni di un giovane ugentino impegnato in politica
Un forte boato, poi il rumore di ruote d’auto a tutta velocità. Quando Simone Colitti, iscritto al circolo Italia dei valori di Ugento, ieri sera è sceso per strada ha visto il parabrezza della sua Alfa Romeo sfondato. Negli ultimi tempi si stava interessando della privatizzazione della pineta comunale
“Chi sia stato non posso dirlo perché non ho avuto il tempo di vedere a. Ho solo sentito un forte boato e poi il rumore di ruote che sgommavano sull’asfalto. Sono sceso per strada: la mia auto aveva il vetro anteriore frantumato da un grosso macigno”. Così Simone Colitti, 25enne geometra e tecnico ambientale di Ugento, commenta ciò che gli è accaduto alle ore 22.30 di ieri. L'auto, una Alfa Romeo 156, era parcheggiata per strada, in via S. Vincenzo, un vicolo chiuso alla periferia del paese. Una pietra del peso di 17 kilogrammi ne ha sfondato il parabrezza procurando un danno stimabile attorno ai 1.500 euro. Colitti è iscritto al circolo ugentino dell’Italia dei valori; l’atto vandalico di cui è rimasto vittima potrebbe dunque non essere stato casuale. Negli ultimi tempi, infatti, Colitti si stava interessando di “strani movimenti” presso la pineta comunale di Ugento, gestita dalla cooperativa “Impegno popolare”: recentemente una parte di pineta è stata recintata da una rete di ferro elettrosaldato, del tipo utilizzato in edilizia per i massetti. La recinzione arriva fino alla battigia impedendo totalmente, in alcuni punti, l’accesso al mare. Un cartello con la scritta “proprietà privata” sancisce il divieto ad oltrepassare i limiti. “Mi ero accorto della recinzione e stavo cercando di capirne di più – dice il giovane – recandomi più volte in quei dintorni. Tra l’altro possiedo una casa in quelle zone e sono interessato in prima persona, oltre che da iscritto ad un partito, dell’avvenire del parco naturale”. Ieri sera Colitti in sezione aveva illustrato le sue perplessità sulla recinzione ai compagni di partito. “Qualcuno ha voluto farmela pagare – commenta -. Eppure non avevo depositato esposti o comunicazioni di alcun tipo presso le forze dell’ordine. Mi stavo interessando alla questione da semplice cittadino. Mi chiedo, infatti, se devono essere sempre i cittadini a rimetterci, se si impegnano per il bene della collettività”.
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