Depuratore di Ugento: condannato il sindaco Ozza

Autorizzò l’attivazione del depuratore di Ugento al servizio delle marine nonostante questo mancasse di 1.500 metri di tubature e non avesse l’autorizzazione della Provincia

Tre ditte, autorizzate dal Comune, sversarono oltre 15.000 tonnellate di liquami nel depuratore. Erano le ditte: Molle Giovanni di Ugento, Piccinni Rocco di Gemini e Rosafio Rocco di Taurisano

Il depuratore di Ugento al servizio delle marine non avrebbe dovuto funzionare quei tre mesi d’estate di cinque anni fa. Il motivo? Non aveva l’autorizzazione necessaria che avrebbe dovuto rilasciare la Provincia. E quell’autorizzazione la Provincia non poteva rilasciarla perché il depuratore era incompleto: mancavano un kilometro e mezzo di condutture, un collettore necessario per collegare il depuratore al canale di bonifica “Colatisi Risetani”. Nonostante questo il sindaco Eugenio Ozza con un’ordinanza contingibile e urgente per i tre mesi estivi affida la gestione del depuratore all’ufficio tecnico comunale, adducendo lo stato di emergenza ambientale creatasi nel Comune di Ugento durante il periodo estivo, a causa dell’accresciuta richiesta da parte dei villeggianti di smaltire i reflui dei pozzi neri. (continua in edicola sul Tacco d'Italia di marzo)

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