Abusivismo demaniale.Rimosse quattro strutture

Lungo il litorale provinciale ad opera dei militari della Guardia Costiera di Gallipoli e del distaccamento di Torre. S. Giovanni d’Ugento

Sul lungomare Annibale, lungo il litorale di Torre San Giovanni, è stata accertata l’occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo da parte di commercianti che da alcuni anni avevano realizzato quattro strutture precarie destinate alla vendita di prodotti alimentari

E' stata portata a termine nelle scorse ore una complessa attività di polizia marittima e giudiziaria in materia di lotta all’abusivismo demaniale lungo il litorale provinciale ad opera dei militari della Guardia Costiera di Gallipoli e del distaccamento di Torre San Giovanni d’Ugento. La Capitaneria di porto ha infatti seguito più da vicino una situazione poco chiara lungo il litorale di Torre San Giovanni d’Ugento, in zona Lungomare Annibale, laddove è stata accertata l’occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo, da parte di commercianti che, ancorché in possesso di alcuni dei relativi permessi comunali quali il permesso a costruire e la licenza di esercizio commerciale, da alcuni anni avevano realizzato quattro strutture precarie destinate alla vendita di prodotti alimentari, risultate, però, realizzate in assenza della necessaria concessione demaniale marittima ai fini dell’occupazione del suolo demaniale con conseguente evasione del pagamento dei canoni dovuti. In ragione della natura dell’abuso e della riscontrata mancanza di danneggiamento alla costa, ai proprietari dei chioschi, in un primo tempo convinti della legittimità dell’occupazione in essere ma poi persuasi dal personale della Guardia Costiera dell’abuso perpetrato, è stato consentito di rimuovere immediatamente le strutture in questione, con diffida al relativo smontaggio nel termine perentorio di 48 ore a pena, in caso di inadempimento, di sequestro giudiziario delle stesse. La diffida è stata pienamente rispettata e così si è ottenuto l’utile risultato della cessazione, con effetto immediato, dell’arbitraria occupazione della vasta area demaniale marittima, in totale pari a circa 230 metri quadrati, e l’immediata restituzione della stessa alla libera e pubblica fruizione.

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