pet-Tac a Casarano: una necessità per tutto il Salento

Quando il particolare fa perdere di vista il bene collettivo

La Pet-Tac che la Sparkle donerebbe all’ospedale di Casarano sarebbe la prima nel Salento. Sarebbe l’occasione di innescare un circolo virtuoso irripetibile per innalzare il livello qualitativo delle prestazioni dell’ospedale di Casarano e garantire ai pazienti il diritto di essere curati in casa. E dimenticare i viaggi della speranza cui sono ancora oggi costretti

Il tema dei radiofarmaci e dell’impianto per la loro produzione che dovrebbe sorgere a breve a Casarano continua a far discutere la città. Quando si parla di ambiente e salute il rischio di strumentalizzazione politica è molto alto, perché i cittadini hanno paura e si trovano di fronte ad un’asimmetria informativa. Sanno poco o a mentre gli amministratori e gli esperti “sanno tutto”, scarseggiano le notizie tecniche e trattandosi di argomenti scientifici è difficile veicolare una corretta informazione. Aumenta la nostra responsabilità di giornalisti nel trattare questi argomenti e il valore sociale del nostro lavoro. Aumenta la necessità per gli amministratori di instaurare con i cittadini una comunicazione bidirezionale e non univoca. Altrimenti si rischia di sollevare polveroni e che questi investano solo “una” parte politica. Bene fanno i cittadini di Casarano a tenere a cuore la loro salute e l’ambiente in cui vivono ma stranamente assisto da tempo ad un clima di disfattismo diffuso. Anche di fronte ad evidenti punte di eccellenza. Dimentichiamo forse di vivere in un territorio che registra le percentuali di tumori più alte d’Italia. E non ci sono mai state fabbriche di radiofarmaci Dimentichiamo che sono tantissimi i salentini e i casaranesi, costretti ad intraprendere viaggi della speranza per curarsi, anche per un semplice esame diagnostico quale la Pet-Tac. Ignoriamo che da sempre, non da oggi, la Pet-Tac necessita di radiofarmaci per il suo funzionamento, ma ci giriamo dall’altra parte, perché pensiamo di non averne mai bisogno e, nel caso ne avessimo, non ci poniamo la domanda: “Ma chi li produce e dove”? Come al solito “non nel mio giardino”. La Pet-Tac che la Sparkle donerebbe all’ospedale di Casarano sarebbe la prima nel Salento. Sarebbe questa l’occasione di innescare un circolo virtuoso irripetibile per innalzare il livello qualitativo delle prestazioni dell’ospedale di Casarano; garantire ai pazienti il sacrosanto diritto di essere curati in casa; per attivare una convegnistica scientifica che aprirebbe la mente e darebbe anche ai nostri medici la possibilità di aggiornarsi nel Salento, senza essere costretti (anche loro) a dover andar fuori e a proprie spese per il necessario aggiornamento. Perfino i B&B si attrezzerebbero per ospitare i pazienti e i loro familiari che si recherebbero a Casarano per usufruire di un ospedale finalmente all’avanguardia. E’ il caso di guardare alla Pet-Tac con la mente sgombra da pregiudizi. E arriviamo alle presunte irregolarità nell’iter burocratico. Troppo veloce. Troppo veloce? Quattro giorni per concedere le autorizzazioni di pertinenza del Comune di Casarano sono troppo pochi? Se sì, allora ben venga chi ha voglia di rispondere con solerzia (e responsabilità) alle esigenze del territorio. Forse siamo abituati ai soliti “fanoni”, che non fanno più notizia. Fa notizia l’efficienza, per fortuna. Ma a Casarano, la notizia è in negativo. Accusano che per la “Sparkle” non c’è stata lista d’attesa. Ebbene, da cittadina, se un insediamento produttivo rischia di non concretizzarsi e di perdere i finanziamenti ottenuti (il consorzio “Radion” cui la Sparkle aderisce ha beneficiato dei finanziamenti europei “Pia”) per la lentezza burocratica e se questo incide negativamente sulla mia salute, tanto da negarmi il “diritto” di avere la Pet-Tac nel mio paese io, da cittadina, esigo che l’amministrazione faccia di tutto per il mio bene. Anche che faccia saltare la fila. Non stiamo parlando di un semplice negozio in attesa di apertura. Temo però che il particolare stia facendo perdere di vista il bene collettivo. Perché se la Sparkle venisse bloccata, la Pet-Tac arriverà, prima o poi (poi…) a Lecce. Ma non più, mai, a Casarano. I radio farmaci continueranno ad essere prodotti, non qui, altrove. Il Salento rimarrà il territorio con le percentuali di tumori più alte d’Italia. Ma saremo costretti ai viaggi della speranza. Ancora, sempre.

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