Incongruenze nelle dichiarazioni del colpevole
Alcuni dettagli, non di poco conto, non tornano nelle dichiarazioni di Vincenzo De Salve, colpevole dell'omicidio di Giorgio Romano. Inoltre resta da stabilire se l'uomo abbia agito da solo
Resta in carcere Vincenzo De Salve, il macellaio 55enne di Parabita, che lo scorso sabato si è macchiato dell’omicidio di Giorgio Romano. La convalida dell’arresto è giunta dopo che l’uomo è stato interrogato a Borgo San Nicola davanti al gip Ercole Aprile e all’avvocato Giuseppe Grassi. Nel corso dell’interrogatorio di ieri sarebbero infatti emerse delle incongruenze sulle quali si cercherà di fare luce nelle prossime ore. Innanzitutto occorrerà precisare se De Salve abbia agito sa solo o se in quel capannone vi fosse qualcun altro. Numerosi dubbi riguardano inoltre il luogo del ritrovamento della pistola. In un primo momento, infatti, De Salve, aveva raccontato di aver abbandonato l’arma poco distante dal cadavere e poi di essere fuggito via; ieri ha invece riferito di averla abbondata in un canale di scolo nei pressi della propria abitazione, lì dove è stata effettivamente rinvenuta dai carabinieri il giorno dopo.
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