Zazzera chiede ispettori nel Comune di Ugento

L'interrogazione al ministero dell'Interno

L'attività amministrativa nel Comune di Ugento è stata ed è attualmente svolta nella massima serenità, senza pressioni di alcun tipo? Se lo chiede Pierfelice Zazzera, parlamentare dell'Italia dei valori, il quale ha inviato un'interrogazione al ministero dell'Interno perchè mandi degli ispettori nel Comune salentino

Pubblichiamo in anteprima l’interrogazione a risposta scritta di Pierfelice Zazzera, parlamentare dell'Italia dei Valori, relativa all'omicidio Basile. Zazzera ha anche chiesto ufficialmente al ministero dell'Interno di inviare presso il Comune di Ugento degli ispettori ministeriali che possano valutare se l'attività amministrativa sia stata e sia attualmente svolta nella massima serenità, senza pressioni di alcun tipo. Interrogazione a risposta scritta: ZAZZERA. – Al Ministro dell'interno. – Per sapere – premesso che: la notte tra il 14 ed il 15 giugno è stato assassinato il consigliere provinciale e comunale dell'Italia dei Valori Giuseppe Basile; Giuseppe Basile era stato eletto nel 2006 Consigliere comunale di Ugento (Lecce) ed era Consigliere provinciale subentrante a Madaro; l'omicidio, particolarmente efferato, è avvenuto ad Ugento vicino al cancello dell'abitazione del consigliere; dagli articoli di stampa sulla tragedia si evince chiaramente la forte personalità della vittima, la sua determinazione nel salvaguardare i diritti dei cittadini e la fervida passione con cui era solito affrontare l'attività politica; in particolare, il Presidente della provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino, in una intervista apparsa sul Corriere della Sera di lunedì 16 giugno 2008 ha dichiarato che Basile era «… sempre intento a fare battaglie sulla trasparenza… soprattutto nel campo dell'edilizia»; le grandi battaglie di Giuseppe Basile infatti sono state soprattutto contro l'abusivismo e le lottizzazioni, ma anche a favore dell'ambiente; un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 16 giugno 2008 specifica che Giuseppe Basile «di recente era riuscito a bloccare il tentativo di sbancamento avviato in una zona ad alto interesse paesaggistico nei pressi del convento della Madonna del Casale»; un articolo del Corriere della Sera, di lunedì 16, riporta che la costante attività di Basile contro l'amministrazione comunale e le sue continue denunce politiche possono aver «dato fastidio a qualcuno»; l'assessore provinciale dell'Italia dei Valori, Carlo Madaro, ha dichiarato che pur non essendoci alcuna denuncia in procura, circa tre anni fa Basile aveva trovato bossoli nella cassetta delle lettere e due mesi fa, davanti la porta di casa, una testa di animale mozzata; già nel 2003, come risulta dagli atti della procura, ignoti spararono due colpi di arma da fuoco contro l'auto del consigliere; dalla stampa risulta che le cause del delitto non sono affatto chiare, ma il sospetto è che possa trattarsi di «un sofisticato assassinio mafioso mascherato da omicidio rurale» (Gazzetta del Mezzogiorno, lunedì 16); del resto, il medesimo articolo di stampa succitato segnala che l'ipotesi del «…tragico epilogo di un intricato affare politico-amministrativo…» non sarebbe fatto nuovo, considerato che sempre in provincia di Lecce, a Nardò circa 24 anni fa, l'uccisione dell'assessore Renata Fonte fu fatta passare per «un banale omicidio di provincia» e per molti anni le indagini furono indirizzate verso questioni personali, mentre tempo dopo si ebbe la certezza dello stampo politico-amministrativo dell'assassinio; l'11 luglio 2007, sempre ad Ugento, è stato fatto esplodere un ordigno rudimentale davanti al municipio e la notizia dell'evento è stata annunciata dalla stampa (ANSA 11 luglio 2007) contestualmente a quella relativa ad una seduta del consiglio comunale particolarmente agitata cui seguirono addirittura le dimissioni del sindaco; il 25 agosto 2007, sempre ad Ugento, l'automobile del sindaco Eugenio Ozza è stata data alle fiamme; l'odio sfrenato di qualcuno nei confronti del consigliere è stato stigmatizzato addirittura sulle stesse mura di Ugento mediante scritte ingiuriose e minacciose rimaste a tutti visibili per almeno due anni, quali «Basile devi morire», «Basile muori», «Basile sei a», «Basile = a». Dette scritte, sono state rimosse soltanto il giorno prima del funerale; anche dalle parole dello stesso Basile, riportate da numerose testate giornalistiche, si desume il clima di forte pressione in cui il consigliere era ormai abituato a vivere, in particolare, quando affermava: «Solo le pallottole possono fermarmi. Per farmi tacere, devono uccidermi» -: se, alla luce dei gravi fatti descritti dalla presente interrogazione, al Ministro interrogato risulti che nel comune di Ugento (Lecce) vi possa essere un condizionamento esterno tale da impedire il sereno svolgimento dell'azione amministrativa; quali provvedimenti il Ministro intenda assumere al fine di prevenire e contrastare nuovi fenomeni di criminalità nel territorio in provincia di Lecce.

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