C’erano circa 200 persone, ieri, in piazza Adolfo Colosso, quando il corteo in memoria di Peppino Basile, il consigliere comunale e provinciale dell’Italia dei Valori assassinato un mese fa, ha preso il via. 200 persone con i volti turbati e gli occhi bassi. Ma pian piano che esso ha avanzato per le strade della città, percorrendo via Mare e avvicinandosi all’oratorio, altre persone, in rispettoso silenzio, si sono aggiunte. Pare fossero poco meno di mille in tutto. Le strade erano mute. Si sentiva solo il rumore dei passi e, nell’aria, l’odore delle fiaccole che bruciavano. Quando la folla è giunta vicina a via Nizza, dove viveva il politico, l’emozione è stata fortissima. Lì, alcuni vicini avevano esposto delle lenzuola bianche; lì, quel lampione che illuminò il terribile omicidio, era spento in segno di lutto. Qualcuno ha polemizzato con gli assenti. Eugenio Ozza, il sindaco di Ugento, e la maggioranza hanno rispettato la promessa. “Non ci saremo – avevano detto – perchè si sta cercando di strumentalizzare un morto”. Assente anche Antonio Di Pietro, la presenza del quale si dava per certa fino a poco prima dell’inizio della manifestazione. Erano presenti, invece, i sindaci di Melissano, Taurisano e Collepasso (Roberto Falconieri, Luigi Guidano e Vito Perrone), gli assessori provinciali Carlo Madaro e Gianni Sergi, e il neoeletto segretario provinciale del Partito Democratico Salvatore Capone. In testa al gruppo del Comitato Pro-Basile, accanto al consigliere comunale Gianfranco Coppola, il parroco don Stefano Rocca.
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