15 giugno: caso o premeditazione
Il 15 giugno 1922 moriva assassinato da un fascista Cosimo Profico, un uomo del popolo impegnato per la distribuzione della terra del demanio ai contadini. Il 15 giugno 2008 muore Peppino Basile, un uomo del popolo che stava raccogliendo documenti per contrastare le speculazioni in atto nel demanio e sulla cementificazione del parco naturale
15 giugno 1922. In Piazza Colonna ad Ugento Cosimo Profico, bracciante agricolo impegnato nella lotta per la distribuzione della terra del demanio ai contadini, viene barbaramente ucciso con 4 colpi di pistola alla nuca. 15 giugno 2008. In Via Nizza ad Ugento Peppino Basile, consigliere comunale e provinciale di Italia dei Valori, strenuo “difensore degli interessi del popolo” e oppositore dell’amministrazione comunale di centro-destra, viene barbaramente ucciso con 19 coltellate. Tra i due delitti, destinati a segnare in maniera indelebile la storia di questo paese, non ci può essere alcun collegamento, non fosse altro che per il tempo intercorso tra il primo e il secondo, 86 anni. Ma è stato il caso a volere che venissero commessi lo stesso giorno: il 15 giugno? C’è da domandarsi, infatti se ci sia un’analogia tra il contesto in cui qualcuno armò la mano di Luigi Ancora, l’omicida di Cosimo Profico, e quello attuale in cui è maturata la barbara esecuzione di Peppino Basile. (Per saperne di più su Cosimo Profico e sulla sua attività leggi il Tacco d’Italia in edicola)
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