I privilegi di parlamentari, consiglieri regionali e amministratori pubblici

Il cosiddetto assegno o premio di reinserimento

Quanto guadagna un parlamentare? Di che privilegi godono i consiglieri regionali e gli amministratori pubblici?

Fra i ciclici ritorni alla ribalta, come sta succedendo con clamore in questi giorni, dell’inadeguatezza di certi trattamenti retributivi e/o pensionistici, affiorano ogni tanto, alla stregua di scandalosi contraltari, gli abnormi livelli degli stipendi, indennità e privilegi vari di cui godono i parlamentari nonché migliaia di amministratori di Regioni, Province e Comuni, i quali, indistintamente e a prescindere dalla formazione partitica d’appartenenza, s’impegnano di buona lena e colgono ogni occasione per trattarsi, come dire, da sceicchi arabi. Quasi che, per loro, la precarietà delle casse dello Stato non esistesse minimamente. Le cifre che si leggono sui giornali o si odono dalla TV, riguardo ai nostri eletti, sono in assoluto le più alte in Europa e, naturalmente, suscitano, fra la gente comune, sentimenti di sdegno e repulsione, specialmente in quegli strati della popolazione dove non si riesce a sbarcare il lunario. Pur tuttavia, si parla, è vero, e si sciorinano i numeri, di faraonici stipendi, gettoni di presenza, corresponsioni per i portaborse, mentre mai, o quasi mai, viene menzionata un’ulteriore, autentica speciale concessione a beneficio dei nostri: l’assegno o premio o indennità di reinserimento sociale o professionale, in caso di non ricandidatura o mancata rielezione nella successiva legislatura. Si badi, siffatte assurde regalie non sono spuntate l’altro ieri, datano, al contrario, da decenni e, nel tempo, sono state arrotondate o estese ad una platea di destinatari vieppiù numerosa: cambiano taluni parametri e modalità da regione a regione, da ente ad ente, però si tratta, in ogni caso, d’importi che vanno da migliaia sino a, in certi casi, centinaia di migliaia di euro. Ad esempio, mi è stato dato di apprendere, riferite a tempi ormai lontanucci, le seguenti elargizioni: Forlani 439 milioni di lire, De Mita 378 milioni, Craxi 317 milioni. Nell’attesa che maturino, com’è auspicabile, le condizioni per risollevare le buste paga e le pensioni misere e insufficienti per una vita umanamente dignitosa, viene spontaneo chiedere al Governo, e agli stessi parlamentari e beneficiari della citata cuccagna, se non provano vergogna per tale cumulo di privilegi e, se hanno un pò di dignità, che cosa aspettano per cancellarli, una volta per tutte. Rocco Boccadamo

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