Torre Veneri. Uranio al poligono?

Buccoliero si esprime in merito

Antonio Buccoliero, consigliere regionale e vicepresidente della VII Commissione Affari Istituzionali dei Popolari Udeur afferma che non è mai stato utilizzato uranio impoverito nel poligono di tiro di Torre Veneri

“Comprendo la preoccupazione di tante famiglie ed attendiamo fiduciosi la risposta del Ministro della Difesa all’interrogazione di Teresa Bellanova, presentata nei giorni scorsi. Tuttavia, mi sento di tranquillizzare, da subito, l’intera popolazione leccese: nel poligono di tiro di Torre Veneri, a Frigole, non é mai stato utilizzato munizionamento contenente uranio impoverito”. È quanto dichiara il consigliere regionale e Vicepresidente della VII Commissione, Affari Istituzionali, Antonio Buccoliero, intervenendo in merito alle recenti preoccupazioni per una possibile coincidenza tra l’aumento di patologie neoplastiche e l’utilizzo di uranio impoverito nelle esercitazioni militari a Torre Veneri. “Da militare in aspettativa – prosegue Buccoliero – mi sento di affermare con assoluta certezza che a Torre Veneri non é mai stato utilizzato munizionamento contente uranio impoverito. La vicenda uranio e conseguenti patologie neoplastiche é esplosa all’indomani del conflitto nell’ex Jugoslavia, dove gli americani hanno fatto largo uso di proiettili di uranio impoverito, provocando malattie e inquinamento anche tra i nostri militari, tra cui diversi salentini, di stanza in quelle regioni. Per questi giovani, oggi, vale la pena battersi, perché ci sia un fattivo riconoscimento delle loro patologie Tale rischio non si configura, invece, per Torre Veneri. I nostri militari, tra l’altro, non sono certamente dei kamikaze e mai si sottoporrebbero ad esercitazioni militari che comportino l’utilizzo di materiali dannosi per la propria salute. Non dimentichiamo, del resto, che il poligono é anche frequentato da esponenti delle Forze dell’Ordine per le proprie esercitazioni. Sono certo – conclude il consigliere Buccoliero – che il Ministro della Difesa saprà sciogliere ogni dubbio in merito, ma é oggi necessario che la popolazione leccese abbia una certezza: l’incidenza tumorale non é determinata da qualcosa che non é mai stato presente sul nostro territorio. Ciò che non possiamo affermare, purtroppo, per realtà concrete come la famigerata centrale di Cerano”.

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