Nasce il Partito democratico
Aspira ad essere la sintesi politica di tutti i movimenti riformisti italiani del XX secolo, più che la sommatoria di due partiti. Un intento del quale solo sul campo si potrà verificare il successo. Intanto di trasversale si è visto molto poco e le liste bloccate contraddicono il principio della democrazia. Mentre sembra già prendere piede il meccanismo delle correnti di democristiana memoria. Abbiamo messo a confronto grandi saggi e nuovi leader salentini. Per capire quale sarà il volto del futuro Pd di casa nostra
di Giuseppe Finguerra Il 14 ottobre 2007 terminerà il lungo percorso di congiunzione e fusione dei riformismi italiani. La famiglia dei riformisti è numerosa e rispecchia l’andamento sociologico dei tempi correnti, in cui prevale il modello della famiglia allargata. I cugini dispettosi di un tempo si ammantano di uno alone di fratellanza e di comunanza di intenti che sembra presagire una svolta epocale. I riformisti socialdemocratici, i cattolici democratici, i liberal democratici scoprono valori e radici comuni. Trovano padri, di volta in volta, in Berlinguer, in De Gasperi, in Moro, in Spinelli, in Gobetti o in Craxi. Mater semper certa est, pater nunquam. In ogni buona famiglia vi sono anche i panni sporchi. Un panno sporco è quello della delusione delle aspettative circa la presenza della cittadinanza attiva nelle liste dei candidati. In Provincia di Lecce la lista di Giorgio Gawronski sarà presente nel Collegio di Tricase. Inoltre, la lista “Con Veltroni, ambiente, innovazione e lavoro”, promossa dalla ministra Giovanna Melandri, ha sostanzialmente fallito l’obiettivo di essere rappresentata in modo capillare sul territorio salentino. La riscontriamo solo nel Collegio di Galatina. Probabilmente, a causa di attività di disturbo di liste concorrenti, che hanno compromesso una organizzazione giunta a buon punto. Anche questa lista, legata al mondo ambientalista, a quello del lavoro e dell’associazionismo rappresentato dal movimento de “i mille”, avrebbe dovuto accogliere, in larga parte, la cittadinanza attiva, senza tessere di partito. Del tutto assenti le liste di Adinolfi o di Schettini, altri due candidati alla Segreteria nazionale del Pd. I numeri delle Primarie del Partito Democratico nel Salento sono i seguenti: Sette Collegi elettorali, Squinzano, Tricase, Maglie, Casarano, Nardò, Galatina, Lecce. Quattro candidati alla Segreteria nazionale, Walter Veltroni, Rosy Bindi, Enrico Letta, Giorgio Gawronski (solo nel Collegio di Tricase). Due candidati alla Segreteria regionale, Michele Emiliano e Antonio Gaglione. Sei liste per esprimere i rappresentanti nelle Assemblee Costituenti. Complessivamente, circa 240 candidati. I Ds, insieme ad una componente significativa della Margherita, che ha nell’assessore regionale Enzo Russo il punto di riferimento più importante, hanno organizzato le liste dei Democratici per Veltroni e dei Democratici per Emiliano. Gli esponenti più importanti sono stati candidati nelle prime posizioni. Il capogruppo all’opposizione del Comune di Lecce Antonio Rotundo ed AngelaMaria Spagnolo in Lecce. L’ottuagenario Alfredo Reichlin, detto il cardinale rosso ed il consigliere regionale Antonio Maniglio in Squinzano. La deputata Teresa Bellanova in Tricase. Il sottosegretario alla Giustizia Alberto Maritati e l’assessora provinciale Giovanna Capobianco a Maglie. Cosimo Durante, sindaco di Leveranno, ed Enzo Russo in Nardò. La sindaca Sandra Antonica ed il vicepresidente Regionale Sandro Frisullo in Galatina. Il sindaco Remigio Venuti in Casarano. Nel Collegio di Maglie è accaduto che il segretario provinciale Ds, Sergio Blasi, sia stato collocato all’ottava posizione nella lista regionale. Tale collocazione, in un sistema di liste bloccate, come nelle precedenti elezioni politiche, impedirà la sua elezione nell’Assemblea Costituente del Pd e l’attribuzione di importanti funzioni nel nascituro soggetto politico. La lista Riformisti per Veltroni è stata promossa dall’entourage di Sandro Frisullo: la moglie Rita Quarta, Carlo Benincasa (neo presidente del Sisri), il fido Zaterini, Andrea Cavalera. Quest’ultimo è l’ex segretario provinciale della Sinistra giovanile ed è stato protagonista di una fallimentare gestione, conclusasi con la dissidenza del 75% degli iscritti, che hanno preferito emigrare verso i lidi della Sinistra democratica. La cattiva gestione ha causato anche vicende congressuali paradossali, come la mancanza di candidati alla successione nella segreteria, appartenenti alla mozione a favore del Pd. La lista Democratici per Letta è promossa dalla diarchia margheritina del senatore Lorenzo Ria e del consigliere regionale Dario Stefàno. La sostengono un manipolo di diessini: Carlo Salvemini e Giuseppe Taurino. In Maglie vi è Giovanni Convenga, consigliere comunale dell’Udeur. Il coordinatore provinciale Dl Gigi Nestola in Nardò. Loredana Capone in Squinzano. La lista Con Rosy Bindi democratici, davvero è presente in tutti i collegi della provincia. È promossa dall’area Popolare della Margherita. Al momento, non possiamo commentarne le liste dei candidati, poiché non ci sono pervenute. (continua sul Tacco di ottobre attualmente in edicola)
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