Buccoliero interviene sul tema uranio impoverito

Vertice in prefettura

Antonio Buccoliero, consigliere regionale dell’Udeur, prende parte al vertice sull’uranio impoverito svoltosi in prefettura, sostenendo le richieste avanzate dai militari contagiati e dai loro familiari

“L’audizione di alcuni militari salentini, che pagano un altissimo prezzo per l’esposizione ad uranio impoverito, restituisce dignità a persone che non possono essere considerate cittadini di serie B.” È quanto dichiara il consigliere regionale dell’Udeur e Vicepresidente della VII Commissione, Affari Istituzionali, Antonio Buccoliero, in occasione della visita, a Lecce, della Commissione d’inchiesta bicamerale per valutare i casi di contagio da uranio impoverito dei militari italiani in missione in Kossovo. Nel pomeriggio di ieri, in Prefettura, la Commissione ha incontrato, tra gli altri, i genitori del capitano salentino Carlo Calcagni, unico riconosciuto vittima delle polveri dei metalli pesanti respirati in Bosnia nel ’96, che oggi si batte affinché venga fatta giustizia per tanti giovani e per le loro famiglie. Ad accompagnare la famiglia Calcagni, partecipando al vertice, il consigliere Antonio Buccoliero. “Ho inteso partecipare all’incontro – ha dichiarato Buccoliero – come cittadino salentino, come militare, come rappresentante politico e come amico di alcuni militari coinvolti nella vicenda, tra i quali il cap. Carlo Calcagni. Esprimo, innanzitutto, un sentito ringraziamento alla Commissione Difesa del Senato per il lavoro che sta compiendo sul territorio nazionale al fine di dare soluzione ad una forte domanda di attenzione avanzata da numerosi militari che, impiegati in missioni “fuori area”, hanno contratto gravi patologie tumorali per effetto dell’esposizione alle polveri prodotte dall’utilizzo di uranio impoverito nel munizionamento impiegato. Essi abbisognano di una forte tutela, quella dello Stato che sa riconoscere ai propri figli il coraggio e la dedizione mostrata fuori dai confini italiani e la ripaga con la giusta considerazione, facendosi carico dei problemi sanitari insorti a causa di tale impiego. La dignità delle richieste avanzate – conclude il consigliere Buccoliero – (rispetto delle norme già in vigore che garantiscono un canale autonomo dell’accertamento e liquidazione di queste patologie rispetto a quelle ordinarie, l’adeguamento delle norme relative all’equo indennizzo da parificare a quelle delle Forze di Polizia) meritano sicuramente una maggiore attenzione.

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