Blitz della polizia e telecamere

Operatore rischia per una ripresa tv

Un operatore di ripresa rischia la vita per registrare con la telecamera le operazioni di un blitz anti camorra in Campania

Nei giorni scorsi, la Squadra Mobile della Questura di Napoli ha posto in atto, ad Acerra, un importante operazione anti camorra, conclusasi con l’arresto di 21 malavitosi o presunti tali. Siano ovviamente benvenuti e benedetti gli interventi del genere, miranti a prevenire o contrastare la criminalità, e si auspichi che abbiano sempre esito positivo. Pur tuttavia, con riferimento al blitz in questione, viene spontanea qualche riflessione e domanda. L’azione si è svolta prima dell’alba, al buio pesto, e in tale atmosfera si è infatti vista nei primi telegiornali, quindi con tempismo eccezionale, la colonna di autovetture della Polizia di Stato sfrecciare sullìautostrada da Napoli verso Acerra; era ancora buio, pure quando gli agenti hanno fatto irruzione in alcuni condomini della cittadina campana. Orbene, giustappunto nella fase forse maggiormente delicata, si è notato, in movimento di corsa accanto ai poliziotti, un operatore con tanto di telecamera in spalla. Si trattava di un uomo delle Forze dell’ordine oppure di un dipendente di una normale rete televisiva? In ogni caso, perché rischiare brutti incidenti per la ripresa del blitz dal vivo? Rocco Boccadamo

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