Lecce. Il nuovo consiglio

Si delinea la nuova testa della città

Paolo Perrone è il nuovo sindaco di Lecce. Con nove seggi conquistati, Alleanza nazionale è il primo partito in città. Segue Forza Italia con sette seggi. Il nuovo consiglio comunale è un mix di nomi vecchi e nuovi. Tra i candidati sindaco ne fanno parte Antonio Rotundo e Wojtek Pankiewicz

Alle Amministartive che si sono appena concluse Lecce si è confermata città di destra. Si delinea il nuovo consiglio. Con nove seggi, Alleanza nazionale è il primo partito della città. Dopo Adriana Poli Bortone, che si conferma la numero uno nelle preferenze dei leccesi (l’hanno scelta in 2.221) c’è Angelo Tondo con 1550 voti e Luciano Battista con 660. Al quarto e quinto posto gli assessori uscenti Severo Martini e Gianni Garrisi, seguiti da Massimo Alfarano, Paolo Cairo, Vittorio Calogiuri e Francesco Cazzella, ma con certezza saranno ripescati, una volta decisa la giunta, per gli assessori uscenti Giancane e Mariano, il consigliere uscente Martella e forse la preside Maria Rosaria Ferilli. Per Forza Italia, il risultato più alto è quello di Roberto Marti (1102 voti); seguono i 720 voti di Gaetano Messuti, i 531 dell’uscente presidente del consiglio Giordano e i 493 dell’ex assessore all’ambiente Pisanò. A ruota tra gli eletti, Fulvio Lecciso, Gianni Peyla, Nunzia Brandi. Ma la situazione lascia sperare anche Luigi Valente, Massimo Lanzilao e l’ex assessore alla polizia municipale Walter Liaci. Buono il risultato anche per la lista civica “La città”. Saverio Congedo è solo secondo, dopo Lucio Inguscio, seguito dall’ex assessore Giuseppe Ripa. Luigi Coclite è il primo dei non eletti pronti ad occupare il posto dell’assessore che scatterà. Seguono con buone chance Pierpaolo Signore e Umberto Mele, anche vista la possibilità che Congedo ceda il posto per impegni in consiglio regionale. L’Udc vede riconfermato Monosi, ma perde Ciardo, secondo dei non eletti, e apre la porta a Damiano D’Autilia. Con “Lecce città del Mondo” resta in consiglio Fiorino Greco e ci entra Andrea Guido. La Democrazia cristiana per le autonomia riconferma Alfredo Pagliaro. Tra i banchi dell’opposizione ci saranno Antonio Rotundo e Woitek Pankiewicz. L’Ulivo che porta a casa sette seggi premia la Margherita con prima e seconda posizione per Loredana Capone e Sergio Signore (rispettivamente a 1002 e 790 voti). Terzo è il diessino Torricelli con 712 voti. Seguono Rita Quarta, e gli uscenti Gianluca Borgia e Carlo Benincasa in compagnia della segreataria cittadina dei ds Angela Maria Spagnolo. Non passa Paola Povero e soprattutto escono Carlo Salvemini, solo nono, Di Gennaro, decimo, e Valeria dell’Anna che arriva 18esima. Una buona azione per Lecce vede primo l’ex assessore Antonio Marciante e poi Giacinto Colucci e Daniele Montinaro. La lista socialista perde Antonella Lifonso e riconferma invece l’uscente Porcari, che segue la più suffragata Paola Spoti Mocellin. Passa, unico per l’omonima lista, Gianpiero Corvaglia. Alessandro Moschettini per l’Udeur. Alleanza nazionale, nove seggi Forza Italia, sette seggi lista civica “La città”, tre seggi lista civica “Lecce città del mondo”, due seggi Udc, due seggi Democrazia cristiana per le autonomie, un seggio L'Ulivo, sette seggi lista civica “Una buona azione per Lecce”, tre seggi Sdi, due seggi lista civica “Lista Corvaglia G”, un seggio Udeur popolari, un seggio

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