Pit9. Venuti: “Basta con gli scontri aprioristici”

Venuti risponde al centrodestra

In seguito agli attacchi che sono stati rivolti da parte di Forza Italia alla gestione dello Sportello Unico del Pit9, interviene Remigio Venuti, sindaco di Casarano, Comune capofila del Pit. “Abbiamo sempre finalizzato le risorse – dice – non al nostro tornaconto personale ma allo sviluppo locale”

di Remigio Venuti* Che cosa nasconde questo attacco concentrico di Forza Italia contro la gestione del Pit9? Che cosa vuole, veramente, il partito azzurro quando, non smentendo anzi enfatizzando i risultati fin qui raggiunti dal nostro Pit, accusa però di gestione verticistica l’Ufficio Unico e il sindaco del comune capofila?. Due elementi balzano agli occhi, evidentissimi. Immaginare di potere, nel Comitato di pilotaggio, nominare tout court il nuovo dirigente dell’Ufficio Unico, sostituendo l’attuale, significa non avere contezza né del dispositivo giuridico né delle norme di funzionamento emanate dalla Regione governata da Raffaele Fitto relativamente ai Progetti integrati territoriali. E questo stupisce proprio nella dichiarazione del capogruppo di Forza Italia alla Regione Rocco Palese, che ben dovrebbe conoscere quelle indicazioni. Di che cosa si vanta, il centro destra? Di aver, come Regione Puglia, recepito gli orientamenti della Comunità economica, prevedendo lo strumento dei Pit nel Programma operativo, o piuttosto di averne ritardato l’avvio per ben cinque anni, ben sapendo che il Progetto del Basso Salento era pronto fin dal novembre 2001? E’ stata la Regione Puglia governata da Raffaele Fitto ad aver scelto un preciso modello di governance dello strumento Pit, che nel momento in cui ricorre alla formula del Comune delegato di funzioni e per questo capofila degli altri Comuni deleganti, così come previsto dall’articolo 30 del Tuel, vieta ogni decisione impositiva esterna al Comune di Casarano. Il problema però è un altro, e ancora più sorprendente. In coro Forza Italia grida all’untore, a una gestione personalistica, e nel frattempo non può fare a meno di riconoscere il grande valore del lavoro fin qui svolto, i risultati di cui iniziamo a raccogliere i frutti, il ruolo nevralgico che il nostro Pit sta assumendo rispetto al riposizionamento socio economico del territorio, come peraltro dimostrano gli undici insediamenti produttivi Pia-Pit9 recentemente approvati dalla Regione Puglia e che proprio venerdì scorso per voce degli stessi imprenditori sono stati presentati. Ovviamente, qualsiasi gestione è un work in progress, di per se stesso continuamente migliorabile, di per se stessa soggetta a critiche, positive, da accogliere nel prosieguo del lavoro. Ma dal momento che nessuna delle osservazioni fin qui piovute sceglie di entrare nel merito delle cose, sui tanti tasselli di un lavoro che il Formez e alcuni tra i più autorevoli osservatori nazionali hanno ritenuto come eccellente, sorge il dubbio che ad essere mal digeriti siano viceversa il rigore e la competenza tecnica propria dei dirigenti, che hanno agito con scrupolo, dedizione, intelligenza, tenacia, senza obbedire ad ordini di scuderia. Anzi con la sola indicazione che qualsiasi scelta si dovesse compiere, fosse compiuta tenendo presente la qualità delle azioni da svolgere, la certezza dei risultati, l’efficacia dei procedimenti, il rispetto delle regole. E’ questo che ci si rimprovera, e di cui si parla quando si stigmatizza il personalismo di una gestione? I Pit potevano essere “solo” il terminale di ingenti risorse da distribuire a pioggia, senza alcun beneficio durevole, ma come utile negoziazione partitica. Noi, e in questo noi intendo anche il partenariato, che ad esempio proprio nella costruzione dei Pia ha svolto un ruolo ineludibile e cogente, abbiamo scelto di pensare il Pit come uno strumento di sviluppo locale, finalizzando le risorse all’obiettivo, non al nostro tornaconto personale tantomeno a quello di altri. Oggi siamo convinti di aver operato la scelta giusta. E senza a togliere alla qualità di altri professionisti che, come carne da macello, sono stati gettati nella ressa delle polemiche, crediamo di avere operato nel modo più corretto e trasparente possibile. E d’altra parte, perché fare pagare a una figura professionale non si sa quale colpa a fronte di una gestione che ha come risultato di periodo il miglior avanzamento di spesa e di attuazione rispetto a tutti gli altri Pit pugliesi? Invece di premiare un professionista per il lavoro svolto, ci si chiede di punirlo. Il che ovviamente non ci esime dalla necessità di confrontarci con i colleghi amministratori in tutte le sedi opportune (che certo non sono le pagine dei giornali, per quanto attente e sensibile possano dimostrare di essere) perché non è con l’inchiostro che si scrive lo sviluppo territoriale ma con le azioni e la coerenza delle scelte. Per questo, infine, ai colleghi sindaci del centro destra rivolgo un solo invito: a voler abbandonare le drammatizzazioni polemiche tipiche dei climi preelettorali e voler ritrovare nei luoghi deputati il gusto del confronto. Non dello scontro aprioristico, non delle bagatelle per i massacri. *sindaco di Casarano Comune capofila Pit9

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