Stabilimenti balneari. Tondo propone

Lecce chiama a raccolta i Comuni rivieraschi della provincia

In un incontro fissato per il 19 marzo, Angelo Tondo, assessore alla Pianificazione e Sviluppo del territorio per il Comune di Lecce, illustrerà ai consiglieri regionali salentini ed ai sindaci dei Comuni rivieraschi la proposta di modifica della normativa su demanio e concessioni da inoltrare alla Regione

Un po’ di ordine sui temi del demanio e delle concessioni. Lo chiede Angelo Tondo, assessore alla Pianificazione e Sviluppo del Territorio, che ha invitato i consiglieri regionali eletti in provincia di Lecce ed i sindaci dei Comuni rivieraschi della Provincia a partecipare ad un incontro, fissato per lunedì 19 marzo alle ore 11 presso la sala Giunta di Palazzo Carafa, finalizzato alla valutazione del documento (stilato con l’ausilio dell’avvocato Pietro Quinto) che contiene una proposta di modifica ed integrazione della normativa che riguarda il demanio e le concessioni per gli stabilimenti balneari. Il documento sarà illustrato ai convenuti ed eventualmente proposto agli organi regionali. Le amministrazioni comunali dell’intera fascia costiera salentina avevano chiesto ad Angela Barbanente all’assessore regionale all’Urbanistica, e a Guglielmo Minervini, assessore regionale al Demanio, un incontro per la definizione della questione della armonizzazione della normativa. I sindaci chiedono alla Regione Puglia la modifica della normativa che riguarda gli stabilimenti balneari e le strutture precarie in vista della prossima stagione estiva, in modo da ridurre al minimo l’incidenza ambientale del fenomeno e preservare gli interessi dei concessionari. Allo stato, infatti, esiste una incongruenza che reca oggettive difficoltà all’attività degli Uffici Tecnici comunali e conseguenti disagi per gli operatori. I Comuni della costa salentina, in sostanza, chiedono un raccordo operativo tra la legge regionale 17/2006 ed il Putt. La proposta è finalizzata all’estensione sotto il profilo urbanistico della potestà/facoltà di mantenere la gestione degli stabilimenti balneari per l’intero anno, ferma restando la precarietà delle opere e quindi delle relative autorizzazioni, ed a condizione che prima della scadenza sia della concessione demaniale sia del permesso di costruire sia stata prodotta regolare istanza di rinnovo non solo del titolo concessorio, ma anche dei permessi edilizi. L’obiettivo è evitare l’automatismo della rimozione dei manufatti e la loro nuova applicazione e la relativa incidenza sia in termini ambientali che di costi economici per i concessionari. Nei giorni scorsi analoga richiesta è giunta agli assessori Barbanente e Minervini da parte di Anci Puglia. “Da tempo abbiamo evidenziato – sottolinea Tondo – una discrasia tra le norme che regolano le concessioni demaniali per stabilimenti balneari e le normative urbanistiche e di tutela del territorio che regolano la realizzazione di strutture precarie. Infatti, la prima dà la possibilità di rinnovare annualmente le strutture, evitando pertanto la rimozione a fine stagione delle strutture stesse, cosa, invece, non possibile secondo quanto dettato dalle norme del Putt. Dalla Regione non abbiamo ancora avuto riscontro sulla nostra richiesta di armonizzazione della normativa. Con l’ausilio dell’avvocato Quinto abbiamo stilato noi una proposta di modifica che prima di sottoporre agli organi regionali intendiamo far valutare ai consiglieri regionali del Salento ed ai sindaci interessati ”.

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