Marilena Troiano. Dentro la materia

Dall’arte tedesca alla Transavanguardia italiana

Tagliare la materia per studiarla alla ricerca dei meccanismi della vita. E’ questo lo spirito con cui Marilena Troiano, pittrice lucana, si dedica all’arte. Dal 23 marzo la galleria “L’Osanna” di Nardò ospita una sua personale, curata da Serena Falconieri

Tagliare e poi ricostruire. Ma solo dopo aver studiato, analizzato, capito. Sarà inaugurata venerdì 23 marzo alle ore 18 la mostra personale della pittrice Marilena Troiano presso la galleria “L’Osanna” di Nardò (curatrice dell’esposizione, Serena Falconieri). L’eclettica artista lucana si inserisce nella migliore tradizione dell’astratto-informale europeo con originali sperimentazioni materiche. Le sue strutture superano le convenzionali categorie di pittura e di scultura per approdare ad una sorta di operazione naturalistica. Affondare le mani e l’anima nell’elemento primordiale che è la terra, quasi a penetrare il mistero della vita che da essa trae origine. Sezionare l’elemento, isolarlo, a volte monitorarlo con mediane e parallele, quindi conservarlo per poi studiarlo alla ricerca dei procedimenti della natura e dei meccanismi della vita. Il bisturi della Troiano incide la pelle della terra, le sue superfici ora polverose ora compatte, lisce o ruvide, per scoprirne i misteri. Marilena Troiano è nata a Bernalda (Matera) nel 1950. Giovanissima si è trasferita con la famiglia a Ulm, cittadina tedesca del Baden Wurttemberg, dove si è interessata all’arte e, in particolare, alla pittura. Ha frequentato il gruppo “Hirschberg” ed ha guardato con attenzione le opere dei pittori tedeschi Markus Lupertz, Anselm Kiefer, Jorg Immendorff e Georg Baselitz. Nella metà degli anni Settanta è tornata a Bernalda ed ha studiato la Transavanguardia italiana. In questi anni ha prodotto opere figurativo–espressioniste, cariche di energia cosmica e di significati magici ed allegorici. Frequenta da anni lo studio calcografico di Salvatore Sebaste.

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