Al vaglio di Confindustria l’Istituto Garibaldi ed altri edifici da adibire a nuova sede per l’associazione
Il cambio di sede per l’associazione degli industriali rientra nel più ampio progetto di recupero del patrimonio storico-artistico e di sviluppo del Salento. Lo chiarisce Antonio Corvino, direttore generale di Confindustria, in risposta alle polemiche sollevate nei giorni scorsi sulla presunta scelta dell’istituto Garibaldi come nuovo indirizzo dell’associazione
“Il progetto di cambio della sede di Confindustria si inquadra nel contesto del piano strategico quinquennale approvato dagli organi statutari della associazione (consultabile sul sito www.confindustrialecce.it) che fissa le direttrici di sviluppo della sua azione e mira a dare consistenza al concetto di sede come motore dello sviluppo”. Lo puntualizza Antonio Corvino, direttore generale dell’associazione degli industriali, con l’intento di fare chiarezza circa le voci che si sono susseguite sull’argomento nei giorni scorsi. “Lungi dal rispondere ad antistoriche vocazioni elitarie o ad inesistenti derive verso la ricerca di prebende o privilegi gratuiti – prosegue Corvino – il progetto risponde alla volontà di una organizzazione articolata e radicata sul territorio, come Confindustria Lecce, di giocare un ruolo da protagonista nello sviluppo complessivo del territorio salentino e, nello specifico, del sistema urbano del capoluogo sia sul piano urbanistico che culturale economico-imprenditoriale oltre che sociale”. L’ipotesi che contempla, accanto all’individuazione dell’Istituto Garibaldi l’esistenza di un più ampio ventaglio di possibili soluzioni tutte allo studio, muove dunque dai presupposti di sviluppo e di crescita del territorio “ed intende nel contempo favorire – precisa Corvino – con risorse finanziarie a totale carico di Confindustria Lecce, il recupero di eventuali contenitori di grande pregio storico ed architettonico contribuendo a sottrarre gli stessi al rischio di degrado e ad inserire nel tessuto urbano nuovi e fondamentali elementi propulsori dello sviluppo”.
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