Telefonate di richiesta di “pizzo”. E una bomba esplosa il 20 giugno scorso ai danni di un’azienda di Collepasso
In manette Dario Traversa, 23 anni, di Ruffano. Accusato di tentata estorsione, porto abusivo di polvere da sparo e danneggiamento. Ad incastrarlo le telefonate effettuate da dodici cabine telefoniche al titolare della “Tecneco” di Collepasso
Solo 23 anni e una condotta da malvivente consumato. Finisce in manette Dario Traversa, di Ruffano, con l’accusa di tentata estorsione, nonché porto abusivo di polvere da sparo e danneggiamento. Sarebbe stato lui a chiedere al titolare della “Tecneco filtri” di Collepasso un “pizzo” di 40mila euro. Ma ieri mattina i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Casarano, con i colleghi della stazione di Ruffano hanno posto la parola fine alle continue minacce subite dall’imprenditore, eseguendo l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Traversa. Ad incastrare l’indagato sono stati soprattutto i controlli eseguiti sulle dodici cabine telefoniche impiegate per fare le chiamate verso l’azienda di Collepasso. Ma l’attività di estorsione del giovane ruffanese non si è fermata alle minacce verbali avanzate tramite telefono. Lo scorso 20 giugno, infatti, una bomba esplose proprio di fronte alla “Tecneco” danneggiando le vetrate, la struttura metallica dell’ingresso e le pareti anteriori. All’esplosione seguì la telefonata di richiesta di soldi. 40mila euro. Mai pagati dal titolare che da subito si è messo in contatto con le forze dell’ordine. Toccherà ad Alfredo Cardigliano difendere l’imputato.