Surbo. Bomba contro il Comune

Probabile obiettivo degli atti intimidatori, Antonio Cirio, sindaco della città

Una bomba rudimentale lanciata contro l’ingresso del Municipio. Non è esplosa ma ha preso fuoco provocando danni per circa mille euro. Dietro l’atto vandalico, ci potrebbero essere ex detenuti tornati in libertà con l’indulto

La bomba non è esplosa ma ha preso fuoco annerendo il prospetto del palazzo del Municipio e lesionando due vetrate, per un danno stimato in circa mille euro. Ma il punto non è questo. Perché non è la prima volta che a Surbo si verificano casi di questo tipo che, con il passare del tempo, stanno assumendo sempre più le sembianze di veri atti intimidatori. Ai danni del sindaco, Antonio Cirio, probabilmente, o dell’intera amministrazione comunale. Perché a fine settembre si era già verificato un episodio analogo; in quel caso la bomba esplose a pochi metri dall’abitazione del primo cittadino. E da allora si sono susseguite diverse esplosioni di cassonetti per le strade della città. I carabinieri della stazione di Surbo e il Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Lecce hanno già una pista da seguire: autori dei gesti vandalici potrebbero essere ex detenuti tornati in libertà con l’indulto che avrebbero chiesto più volte al sindaco occupazione (come previsto dalla normativa) nell’azienda di raccolta rifiuti Enotecnica. Questa ne avrebbe assunti alcuni per un breve periodo, circa due mesi, e poi li avrebbe rimandati a casa. Tocca al Comune, come riconosce lo stesso Cirio, occuparsi di questi cittadini senza lavoro. Ma la situazione non è certo semplice. “E’ un momento molto delicato – spiega –; in 2300 chiedono di lavorare”.

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