La missiva inviata da Roberto Musio, vicepresidente dell’Unione dei Comuni di Miggiano, Montesano Salentino, Ruffano e Specchia
Una lettera dall’Unione dei Comuni bis richiama sul fenomeno del randagismo l’attenzione di Livia Turco, ministro della Salute, Nichi Vendola, presidente della regione Puglia, ed Alberto Tedesco, assessore regionale alla Sanità
L’Unione dei Comuni “Terra di Leuca bis”, composta dai Comuni di Miggiano, Montesano Salentino, Ruffano e Specchia, comunica che Roberto Musio, vicepresidente dell'Unione, ha inviato una lettera a Livia Turco, ministro della Salute, a Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, ad Alberto Tedesco, assessore alla Sanità della Regione Puglia ed a tutti i Comuni della Provincia di Lecce, tramite i Presidenti delle Unioni dei Comuni, in merito al fenomeno del randagismo canino. Riportiamo di seguito il testo integrale della missiva. “Com'è noto, il fenomeno del randagismo canino è, purtroppo, un problema diffuso in tutto il territorio nazionale. Ciò è provocato sia per colpa della insensibilità di chi decide di abbandonare gli animali per strada, sia per le particolari norme che impediscono, o comunque non favoriscono, la creazione di siti di accoglienza degli animali, diversi dai canili pubblici. Questa situazione provoca una serie di disagi, per i cittadini, le amministrazioni e per gli stessi animali. Molti cittadini, ragionevolmente, hanno paura degli animali che vivono in libertà e non possono che essere le Istituzioni a garantire la sicurezza anche in tal senso anche per evitare il diffondersi di fenomeni come l'avvelenamento dei cani, con grave rischio di contaminazione anche per la popolazione. Le norme recenti, introdotte in favore della tutela della vita e salute degli animali, non possono che essere apprezzate, da un paese civile come l’Italia e proprio per tale ragione, lo Stato deve favorire il sostegno nei confronti di quelle associazioni di animalisti che, sicuramente disponibili, potrebbero dare un forte contributo per evitare fenomeni come quello del randagismo. C'è la necessità di togliere i nostri amici animali dalla strada ma la gente, anche quella che li abbandona, deve sapere che il ricovero dei cani presso i canili, oggi stracolmi, ha un notevole costo sociale (mediamente da 500 a 800 euro annui per cane) che le amministrazioni non sono più in grado di sostenere. Ecco perché, visto che esistono molto persone in grado di prendersi cura degli animali, non sarebbe utopistico pensare di coniugare, con una sola azione, le esigenze di tutti: favorire la creazione di “isole” dedicate al ricovero degli animali in zone distanti dai centri abitati. A questa azione, sotto la supervisione delle autorità sanitarie competenti (con lo scopo di sostenere non di reprimere) dovrebbero essere unite quella dell'applicazione del microchip e della sterilizzazione. Quest'ultima azione farebbe in modo che, col tempo, i cani randagi (nella fattispecie) finirebbero per ridursi e la struttura potrebbe limitarsi ad ospitare solo animali che hanno un legittimo proprietario e che decidono di farlo vivere qualche giorno in un posto libero, insieme ad altri animati e con gente che si prende cura di loro con lo stesso amore. Chissà, forse in questo modo risolveremmo un po' di problemi, eviteremmo possibili speculazioni e… perché no? Potremmo creare qualche nuove posto di lavoro. Probabilmente, una legge urgente in materia, con lo stanziamento di somme in favore delle amministrazioni da destinarsi esclusivamente a tali iniziative, potrebbe risolvere a vantaggio di tutti un problema grave, sotto tutti i punti di vista. Restiamo in attesa di conoscere Vostre considerazioni, valutazioni e decisioni e, considerato il periodo natalizio, insieme ai più distinti saluti Vi porgiamo i nostri migliori auguri.”